Ad aprile 2024 , l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da circa 56 euro per chi non presenta Isee o supera la soglia massima a 224 euro per la classe di Isee minima (17.090,61 euro per il 2024)
Quanto vale l’assegno unico e il bonus mamme per le tasche delle famiglie? Per rispondere a questa domanda occorre esaminare i numeri delle due misure. Nel caso dell’assegno unico stando al report Inps nei primi quattro mesi del 2024 sono stati erogati alle famiglie 6,4 miliardi di euro per l’Auu, che si aggiungono ai 18,1 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono 6.119.861 i nuclei famigliari che hanno ricevuto almeno un assegno nel 2024, per un totale di 9.697.565 figli.
Con riferimento al mese di aprile 2024 , l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da circa 56 euro per chi non presenta Isee o supera la soglia massima (che per il 2024 è pari a 45.574,96 euro), a 224 euro per la classe di Isee minima (17.090,61 euro per il 2024). Nel mese hanno ricevuto l’assegno 5.844.726 famiglie per 1,57 figli in media e 256 euro per nucleo. L’Inps ricorda che l’importo base dell’Assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, nel 2024 va da un minimo di 57 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro, ad un massimo di 199,4 euro per Isee fino a 17.090,61 euro.
A questo sostegno si affianca il Bonus mamme: l’esonero contributivo che interessa le madri lavoratrici. La misura agevolativa è di fatto un abbattimento totale della contribuzione previdenziale dovuta dalla lavoratrice, nel limite massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare su base mensile. La misura interessa chi ha un contratto a tempo indeterminato compresi i casi di regime di part-time e il contratto di apprendistato. Per accedere all’esonero valido al 2026 la lavoratrice deve risultare madri di tre o più figli, di cui il più piccolo abbia meno di 18 anni. Per lo “sconto” 2024 basta invece risultare madre di due figli, di cui il più piccolo abbia un’età inferiore a 10 anni.
Il combinato disposto delle due misure ha effetti ben precisi in busta paga che vanno valutati, in realtà, caso per caso. Il Sole 24 ore rielaborando i dati Inps fa l’esempio di una lavoratrice assunta a tempo indeterminato con retribuzione imponibile mensile di 2.692 euro, l’aliquota contributiva del 9,19%, esonero pari a 247,39 euro al mese, tre figli minori, ed un componente disabile in famiglia. Una lavoratrice che percepisce una retribuzione imponibile di 35 mila euro e che riceverà 1.042 euro in busta paga dalle due misure. Nel dettaglio il Bonus mamme vale 247,39 euro a cui si somma l’Assegno universale da 794,8 euro al mese.
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