Un plafond da 20 miliardi di euro a sostegno del settore agricolo e agroalimentare, per sostenerne la crescita e accompagnarlo nelle sfide rappresentate dall’innovazione tecnologica e della transizione verde, anche in relazione alle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Questo il frutto dell’accordo siglato oggi da ministero dell’Agricoltura, Cassa depositi e prestiti e Intesa Sanpaolo presso la sede del ministero, e che vedrà Intesa Sanpaolo mettere a disposizione del settore 20 miliardi – nell’ambito del più ampio plafond creditizio di 410 miliardi di euro a sostegno delle iniziative del Pnrr – anche utilizzando la provvista fornita da Cdp. Per il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, la firma dell’accordo mostra “una convergenza operativa a sostegno dell’economia reale” ed è emblematico del fatto che il sistema “ha fiducia negli stimoli che il ministero sta dando a questo settore”. Se le banche decidono di sostenere il comparto, ha rimarcato il ministro, è perché “questo sta diventando un buon affare, anche per le nuove generazioni, che possono immaginare di dedicarsi a questa attività perché hanno la certezza che porterà a reddito”.
Obiettivo prioritario dell’accordo è individuare i programmi di investimento per la valorizzazione e lo sviluppo delle filiere produttive italiane, ma anche per la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione tecnologica e la valorizzazione dei prodotti, per il risparmio energetico, l’economia circolare e gli interventi per il benessere animale, e per l’internazionalizzazione delle imprese agricole e il sostegno all’espansione nei mercati esteri. L’accordo vuole inoltre sostenere i programmi di investimento che permettano il ricambio generazionale in agricoltura, reti d’impresa, digitalizzazione ed e-commerce, ma anche il supporto alle giovani generazioni che avviano nuove attività imprenditoriali in agricoltura o sviluppano quelle esistenti. Infine, si mira a favorire l’accesso alle iniziative di agevolazione per il settore, a valere in particolare sul Pnrr e sul Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc).
Per sostenere l’accesso al credito e l’accompagnamento verso canali alternativi di finanziamento da parte delle imprese del settore, il ministero dell’Agricoltura, Cdp e Intesa Sanpaolo intendono elaborare un intervento finalizzato a favorire una gestione più efficiente del magazzino dei prodotti caratterizzati da una lunga stagionatura, promuovendo il miglioramento della posizione finanziaria delle imprese. Una soluzione, quella dello smobilizzo del magazzino, che, come sottolineato da Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei territori Intesa Sanpaolo, permetterà alle aziende di “avere liquidità immediata che può essere reinvestita”.
Intesa Sanpaolo, con le professionalità specializzate della Divisione Banca dei Territori – che attraverso la Direzione Agribusiness opera su tutto il territorio nazionale con una rete di circa 250 punti operativi, di cui 88 filiali dedicate, ed oltre mille professionisti a servizio di oltre 84 mila clienti – crede fortemente nel dialogo fra pubblico e privato e, anche grazie alla Divisione Imi Cib, lavora al fianco di clienti e istituzioni per realizzare nuove soluzioni finanziarie specialistiche a supporto di iniziative strategiche come questa. L’accordo, infatti, dimostra come tale collaborazione possa contribuire concretamente alla realizzazione di progetti d’impatto, innovativi e sostenibili, destinati a filiere produttive strategiche del Paese, per accrescerne la rilevanza e la competitività anche nei mercati esteri. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha erogato al mondo agroalimentare 15 miliardi di euro dal 2020 al 2023. Del resto, ha evidenziato Mauro Micillo, responsabile Divisione Imi Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, il Gruppo “ritiene che la finanza debba essere a supporto dell’economia reale come acceleratore per creare un impatto positivo in termini di investimenti nei settori strategici rilevanti e nella sostenibilità” e questo accordo, che permette “un maggiore accesso al credito e la possibilità d’innovazione del settore”, è per Intesa “un motivo di orgoglio”.
A sostenere l’accordo anche Cdp che, come sottolineato dall’amministratore delegato Dario Scannapieco, “è sempre stata attiva nel sostegno al settore dell’agroalimentare e sta finanziando direttamente un numero crescente di imprese del comparto”, che sono circa 44. Questo perché l’agroalimentare “è strategico per il Paese, con un fatturato di 230 miliardi di euro e oltre un milione e mezzo di occupati”, ed è importante che l’accordo siglato oggi “vada nella direzione di sostenerlo”. L’agricoltura e l’agroalimentare sono del resto stati individuati da Cdp tra i settori strategici da sostenere attraverso l’avvio di nuove iniziative nell’ambito del Piano Strategico 2022-2024. In particolare, per facilitare l’accesso al credito delle imprese del settore, Cdp promuove una serie di interventi tra cui finanziamenti agevolati concessi attraverso il “Fondo rotativo imprese” (Fri), in affiancamento a contributi a fondo perduto erogati su risorse del Pnrr o del ministero dell’Agricoltura, linee di funding per il sostegno indiretto alle Pmi e alle Mid-Cap, iniziative di basket bond e finanziamenti diretti a imprese di dimensioni maggiori.
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