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l’odissea di 16 famiglie nuoresi La Nuova Sardegna #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Nuoro «A settembre hanno tolto le guaine dei tetti, nelle quattro palazzine, anziché procedere una per volta, e poi, ovviamente, non sono riusciti a rifare il tetto in tempi celeri. Nel frattempo è piovuto, anche molto, e nei nostri appartamenti è entrata l’acqua, gocciola proprio. Non vi dico le infiltrazioni, le bacinelle che dobbiamo usare, l’umido e i rischi. I vigili del fuoco ci hanno detto che le case non sono più idonee, Area ci ha detto che se ci spostavamo, le assicurazioni ci avrebbero rimborsato le spese, ma chi ce li ha i soldi per anticipare? Siamo disperati. Ci piove dentro e non possiamo spostarci».

E piove anche questa mattina, 10 ottobre, in via Gonario Pinna, così come nel resto di Nuoro. Solo che da queste parti, nelle case costruite negli anni ’90 nel rione di Funtana Buddia, la pioggia ormai non è più una benedizione, ma da un mesetto circa è diventata una sciagura. Un evento meteo che le sedici famiglie che vivono negli appartamenti agli ultimi piani delle palazzine popolari sperano di non vedere, nemmeno nelle previsioni. Perché per loro si traduce nell’aggravarsi di una situazione ai limiti del paradosso. Succede, infatti, che qualche mese fa nelle palazzine Area comincino i lavori per l’efficientamento energetico che prevedono il cappotto, gli infissi nuovi, il rifacimento del tetto. E fin qui sarebbe anche tutto molto bello, se non fosse che da quasi subito i residenti manifestano diverse perplessità. Una su tutte: perché la ditta appaltante, nel rifare i solai di copertura, anziché procedere uno per volta, smonta le guaine tutte insieme? Senza pensare che poi non sarebbe riuscita a rimetterle velocemente, prima che il maltempo ci avesse messo lo zampino. «E infatti è piovuto – raccontano i residenti, tra la rabbia e lo sconforto – e come era facile prevedere i tetti, rimasti senza guaina e in attesa della nuova copertura, sono diventati piscine. E l’acqua ha cominciato a filtrare velocemente nei nostri appartamenti, quelli all’ultimo piano. E da lì è cominciato il disastro. Ancora oggi, dopo alcune settimane, non sappiamo più a che santo votarci». Già dalle prime infiltrazioni, infatti, i vigili del fuoco intervenuti con prontezza il 12 settembre, dopo l’allarme lanciato da alcuni condomini, erano stati piuttosto chiari: gli appartamenti, a queste condizioni, non sono idonei – avevano detto – quindi vi consigliamo di spostarvi anche subito. Poi fanno una segnalazione ad Area, proprietaria delle palazzine e datore di lavoro della ditta che stava eseguendo i lavori di efficientamento energetico, e così, il giorno dopo, ovvero il 13 settembre, senza perdere un minuto, la stessa Area fa un sopralluogo nelle palazzine e constata i danni in diretta. E al termine del giro, dopo aver toccato con mano il problema, manda una lettera a ognuna delle sedici famiglie coinvolte, precisando anche a ognuna che se, in attesa del ripristino dei luoghi, si fossero spostate in un altro alloggio, poi le assicurazioni avrebbero rimborsato loro tutte le spese . «A seguito del sopralluogo è stata riscontrata, con grande rammarico, l’infiltrazione di acqua piovana verso gli alloggi. Si è potuto constatare il grande disagio incontrato dalle famiglie ed è stato disposto all’impresa esecutrice di porre immediatamente in atto una serie di accorgimenti necessari a fronteggiare al massimo l’inconveniente. I lavori di manutenzione straordinaria della struttura sono tutt’ora in corso di esecuzione e, considerata la possibilità di ulteriori rovesci, l’impresa appaltatrice sta disponendo la protezione della copertura con teli impermeabili». Soluzione trovata, allora? Non ancora, purtroppo: raccontano i residenti mostrando le infiltrazioni e il tetto trasformato in piscina anche all’esponente del movimento Cinquestelle, Giovanni Uda, che oggi ha fatto un sopralluogo. «Il problema – dicono – è che con la pioggia e l’umido di queste settimane, il tetto e le pareti ormai faticano ad asciugarsi e dunque non si può intervenire. Insomma, ora è un vero disastro. Avrebbero potuto evitare tutto questo, tra l’altro, se i lavori al tetto li avessero fatti un tetto per volta e tra l’altro alcuni mesi fa, nel corso della bella stagione. E invece hanno cominciato prima dagli infissi, e alcuni per giunta li hanno anche montati al contrario».

L’assessorato regionale ai Lavori pubblici, guidato da Antonio Piu,  e Area, che hanno avviato il progetto di efficientamento energetico delle case popolari, da giorni, intanto, dopo aver sollecitato l’impresa a eseguire i lavori come previsto, stanno monitorando la situazione delle palazzine di via Gonario Pinna, e allo stesso tempo hanno aperto anche i sinistri con le compagnie assicurative dell’impresa e legate al progetto perché siano restituiti alle famiglie i danni che hanno subìto in queste settimane. E hanno anche fatto sapere, infine, che i lavori potrebbero chiudersi in anticipo, rispetto al 18 novembre, la data iniziale prevista per la conclusione del cantiere.



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