Iter celeri per i progetti strategici (leggi nuove miniere) e royalties per far cassa a carico delle concessioni minerarie che saranno in parte devoluti allo Stato e in parte alle Regioni su cui insiste il giacimento (per i progetti su terraferma). E ancora, ok alla norma che sblocca il Fondo sovrano per il Made in Italy che dovrà stimolare la crescita e il rilancio delle attività di trasformazione ed estrazione delle materie prime critiche. È quanto prevede il nuovo decreto legge che è atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri convocato per giovedì e che servirà ad allineare l’Italia al regolamento europeo finalizzato a garantire approvvigionamenti sicuri e sostenibili di materie prime critiche (il cosiddetto European Critical Raw Materials Act).
Iter celeri per i progetti strategici
La bozza di decreto in 17 articoli, che il Sole24Ore.com ha avuto modo di visionare, affida innanzitutto al Comitato interministeriale per la transizione ecologica il compito di pronunciarsi, entro 60 giorni, su eventuali motivi ostativi legati a nuove domande di estrazione, trasformazione o riciclo di materie prime strategiche presentate presso la Commissione Ue e istitutisce, al ministero dell’Ambiente, un unico punto di contatto per il rilascio dei titoli abilitativi per l’estrazione e i progetti di riciclo di materie prime critiche. Con tempi molto rapidi: non più di 18 mesi nel primo caso e al massimo 10 per il riciclaggio. E iter celeri sono previsti anche per il rinnovo delle concessioni esistenti che saranno dimezzati e che non devono superare i 10 mesi.
Arriva l’autorizzazione unica
Per i progetti di trasformazione di materie prime critiche, poi, viene istituita un’autorizzazione unica che sarà rilasciata dalla direzione competente del Mimit (il ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso) entro un termine non superiore ai 10 mesi, che diventano 8 nel caso in cui si tratti di progetti già riconosciuti come strategici e per i quali sono pendenti procedimenti avviati prima di tale riconoscimento.
Al via il Comitato tecnico per le materie prime critiche
Presso il Mimit, viene inoltre istituito un Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche che è chiamato a svolgere compiti di monitoraggio e coordinamento delle eventuali scorte disponibili per ciascuna materia prima strategica e che dovrà anche predisporre ogni tre anni un Piano nazionale delle materie prime critiche, da sottoporre all’approvazione del Cite e nel quale dovranno essere dettagliate le azioni da intraprendere e le fonti di finanziamento disponibili.
Previste royalties a carico dei progetti
Il provvedimento interviene anche su quest’ultimo aspetto stabilendo delle royalties per le concessioni minerarie di progetti strategici che saranno corrisposte allo Stato per i progetti a mare (il decreto parla di un’aliquota del prodotto pari a una percentuale compresa tra il 5 e il 7%) nonché a Stato e Regioni per quelli sulla terraferma. Le somme confluiranno nel Fondo sovrano per il Made in Italy e saranno utilizzate per sostenere investimenti nella filiera delle materie prime strategiche.
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