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«Dal conto consuntivo del 2022 è data dimostrazione del totale recupero del disavanzo ai fini dell’uscita dal piano di riequilibrio finanziario. Tuttavia, ai fini del recupero delle somme da sentenze esecutive e del ripristino dell’accantonamento previsto nel piano di riequilibrio per le spese di contenzioso con gli avvocati esterni (400.000 euro), dovranno essere accantonati nel bilancio di previsione 2023-2025 le risorse finanziarie necessarie». È quanto si legge nella relazione della giunta comunale al Rendiconto 2022, approvato dall’esecutivo lo scorso 12 aprile.

Anche ricorrendo, con riferimento ad alcune sentenze, all’accensione di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, «in attesa della ricognizione totale del contenzioso da parte dell’avvocatura comunale, e del successivo riconoscimento dei debiti fuori bilancio da parte del consiglio comunale immediatamente successivi all’approvazione del bilancio di previsione in corso di redazione». «Si precisa inoltre – si legge nella relazione – che il ricorso al mutuo può essere considerato transitorio in ragione della mancata copertura per i lavori a valere sul finanziamento regionale, dovendo la Regione procedere al prelevamento degli importi inseriti come perenti al fine del successivo impegno, potendo imputare a residui sul finanziamento solo a conclusione dell’iter regionale».

Intanto martedì sera c’è stata una riunione di maggioranza, presenti anche il sindaco Riccardo Mastrangeli e l’assessore alle finanze Adriano Piacentini. Il tema principale resta quello dei debiti fuori bilancio. La cifra oscilla tra i 6,5 e i 7 milioni di euro. Senza interessi. Nelle scorse settimane c’è stata l’audizione dell’assessore Adriano Piacentini alla Corte dei Conti. È evidente che l’Amministrazione Comunale sta ragionando su come affrontare la questione. Con particolare riferimento alle somme da corrispondere in relazione alla vicenda della Monti Lepini. Siamo nell’ordine degli oltre 5 milioni di euro, senza interessi.

Tra le soluzioni sulle quali si sta ragionando potrebbe essercene una in particolare: corrispondere immediatamente la metà della cifra, coprendo quindi gli importi definiti nella prima sentenza e prevedendo un acconto di quelli della seconda. Per poi versare la restante parte in due successive rate. Gennaio 2024 e gennaio 2025. È chiaro che affinché un’ipotesi del genere possa andare a dama occorre raggiungere un accordo con la società. In ogni caso, nel corso della riunione di maggioranza l’assessore Adriano Piacentini ha fatto il punto della situazione, ripercorrendo tutte le tappe del Piano di rientro decennale, portato avanti dalle giunte di Nicola Ottaviani prima e di Riccardo Mastrangeli poi.

Nei giorni scorsi intervenendo in merito al dibattito che si è già aperto sulla questione del bilancio, Piacentini aveva rilevato: «Il Comune di Frosinone si è trovato a dover garantire circa 2 milioni di euro all’anno rispetto alle amministrazioni precedenti che hanno lasciato i debiti oltre alla questione della Monti Lepini. Al di fuori del contenzioso della Monti Lepini, la salute finanziaria dell’ente è certificata dal saldo positivo di cassa che al 01/01/2023 ammontava a circa 24 milioni di euro con circa 8 milioni di euro di cassa libera, ossia non vincolata, a testimonianza dei sacrifici effettuati dal lato delle spese, importo questo che permette di assorbire in termini di liquidità il contenzioso particolarmente importante che si è materializzato solo alla fine dell’anno 2022».

E per quanto riguarda il Consuntivo, l’avanzo di amministrazione è di circa 2 milioni di euro. E il risultato di amministrazione complessivo, al 31 dicembre 2022, è pari a 55.980.667,29 euro. Si rileva tra l’altro nella relazione: «Ricalcolo del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del fondo rischi. Nelle precedenti interlocuzioni con la Sezione regionale di controllo, è stata evidenziata la necessità di una riclassificazione dei crediti oggetto di svalutazione al netto delle poste riguardanti la Pubblica Amministrazione nel concetto ampio definito dal conto consolidato dello Stato così come annualmente certificato dall’Istat. Il calcolo della svalutazione, ai fini del Fondo crediti di dubbia esigibilità, pertanto, è stato da un lato effettuato al netto dei crediti verso la Pubblica Amministrazione e, dall’altro lato stimando il rischio del mancato incasso dei citati crediti, in modo non dissimile di quanto previsto per il contenzioso, ossia applicando i principi di accantonamento con classificazione dei crediti».

La classificazione si snoda su “certi”, “probabili”, “possibili”, “remoti”. La sessione di bilancio in consiglio comunale è ormai prossima. Ci saranno due sedute: una relativa al Consuntivo (probabilmente il 27 aprile), una per il Previsionale (con ogni probabilità a maggio). Il dibattito si annuncia incandescente tra maggioranza e opposizioni.

 

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