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Il Piano Transizione 5.0 è un’agevolazione MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) finanziata con 6,3 miliardi di euro. Un bando (ancora da ultimare nei dettagli) che non rientra propriamente tra i finanziamenti a fondo perduto perché funziona attraverso il meccanismo del credito d’imposta. Si tratta, quindi, più che altro, di un bonus fiscale.

L’obiettivo del Piano Transizione 5.0 è quello di incentivare gli investimenti nella transizione green, con un focus particolare sul tema del risparmio energetico. La bozza di decreto, infatti, prevede che i consumi dell’impresa beneficiaria dovranno essere monitorati da valutatori esterni prima e dopo l’intervento, per accertare l’avvenuta riduzione dei consumi di almeno il 3%.

Andiamo ora a scoprire meglio cosa contiene la bozza del Piano Transizione 5.0: chi può accedervi, quali sono le tempistiche, quanto è possibile ottenere e che interventi possono essere finanziati.

Piano Transizione 5.0: chi può beneficiarne

Il Piano Transizione 5.0 è un bando estremamente inclusivo. Possono infatti ottenere l’agevolazione tutte le imprese, indipendentemente dal settore economico in cui operano e dalla dimensione. Per la mole di investimento richiesto, però, è evidente che a beneficiare del Piano Transizione 5.0 saranno principalmente le grandi imprese che operano in Italia.

Piano Transizione 5.0: quali sono gli interventi ammissibili

Il Piano Transizione 5.0 agevola gli investimenti volti a ridurre i consumi energetici. Il bando, infatti, si concentra soprattutto sulla finalità dell’intervento, consentendo di finanziare un gran numero di investimenti:

  • Acquisizione di beni strumentali per l’autoproduzione di energia;
  • Formazione dei dipendenti;
  • Acquisizione di software per il monitoraggio dei consumi energetici.

L’importante, come si è detto, è che dopo il piano di investimento l’impresa abbia ridotto i consumi della sua unità produttiva di almeno il 3%.

Piano Transizione 5.0: quanto è possibile ottenere

Il Piano Transizione 5.0 prevede un credito d’imposta che viene calcolato incrociando due differenti dati: la mole dell’investimento effettuato dall’impresa e la percentuale di riduzione del consumo energetica ottenuta dopo l’intervento.

In generale, la percentuale di credito di imposta del Piano Transizione 5.0 può oscillare da un minimo del 5%, fino a un massimale del 45%.

Piano Transizione 5.0: quali sono le scadenze da rispettare

È presto per parlare di scadenze. La stesura definitiva del Piano Transizione 5.0 è ancora in corso d’opera. Certo è, però, che per agevolazioni come questa è opportuno richiedere l’aiuto di un consulente esperto in finanza agevolata.

 

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