Decine di capolavori in giro per il mondo per due anni tornano a casa. Il museo di Capodimonte riabbraccia le opere prestate per mostre internazionali a Parigi e in Piemonte. E’ stata la prima volta in cui i dipinti iconici della collezione sono stati tutti spediti fuori. Un esperimento che non ha pagato se è vero come è vero che la loro lontananza è coincisa con il crollo dei visitatori: -27 per cento.
Numeri forniti da Eike Schmidt, il neo-direttore subentrato a Sylvain Bellenger: “Mai più manderemo in giro tutte le nostre opere più importanti in contemporanea – ha assicurato – E’ una cosa che è avvenuta prima che io fossi nominato. Queste opere non solo sono iconiche per il museo di Capodimonte, ma sono anche significative per il popolo napoletano che invito a tornare per ammirarle insieme”.
‘Bentornati a Capodimonte. I capolavori sono a casa’ il nome della campagna lanciata dal Museo. Tra tutte, ne sono state selezionate 18 che rappresentano le principali attrazioni della collezione che sono state sistemate in un’unica sala, la 62. Dalla Flagellazione di Caravaggio al Vesuvius di Andy Warhol, passando per Danae e Ritratto di papa Paolo III di Tiziano e senza dimenticare Giuditta decapita oloferne di Artemisia Gentileschi, o ancora Antea del Parmigianino. La nuova sala aprirà al pubblico il 24 ottobre.
“Nei prossimi mesi ci saranno lavori in diverse sale – ha proseguito il direttore – in questo modo, i capolavori assoluti non saranno spostati e potranno essere trovati più facilmente. Capodimonte è il secondo museo d’arte d’Italia dopo gli Uffizi, eppure non è il secondo per numero di visite, questo aspetto lo dovremo migliorare”.
Tra le principali criticità del Museo c’è sempre stato il trasporto. Lontano da qualsiasi fermata della metropolitana, l’unico mezzo pubblico che giunge da queste parti è l’autobus che in una città come Napoli è più un deterrente che un agevolazione. “Sono molto favorevole al progetto di una nuova linea della metro che giunga fin qui – ha affermato Schmidt – E’ un progetto dell’epoca di Bassolino, ma fu abbandonato nel 2004. Ho già parlato con il sindaco Manfredi perché saremmo contenti se fossero introdotte di nuovo le navette con partenza dal Mann. Al netto di ciò, il Museo è raggiungibile con i bus, quindi i napoletani possono venire senza scusa. Li aspettiamo”.
Schmidt, natali tedeschi e fiorentino d’adozione, ha parlato anche della direzione del suo mandato, che durerà otto anni: “Il mio lavoro sarà in continuità col mio predecessore. Vorrei che Capodimonte recuperasse una passione per l’arte moderna, come avveniva nel ‘700. Ci sono tre macro-progetti che portiamo avanti: l’efficientamento energetico; la riqualificazione del bosco; il museo di arte contemporanea”.
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