Il governatore agli ottanta anni dell’ateneo: «Le comunicazioni contestateci dalla premier sono dovute quando si tratta di finanziamenti europei». E sulle inchieste Cascone e Alfieri: «Si è innocenti fino a sentenza definitiva»
Sarà l’effetto Crozza, oppure saranno le battaglie del governatore per le risorse del Sud e contro l’autonomia di Calderoli che hanno portato decine di sindaci campani a Roma oppure le sue dirette social o tutte e tre e le cose e molto altro insieme, fatto sta, che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Salerno in occasione degli 80 anni dell’Università è stato circondato da giovani nemmeno fosse un rapper e a decine gli hanno chiesto dediche e selfie. «Ma poi – ha chiesto De Luca – che ve ne fate di tutte queste foto?». Strette di mano, dirette video e anche l’autografo dell’ultimo libro del presidente da parte di un giovane universitario che lo «segue da quando avevo dieci anni». Anche la sindaca di Baronissi Anna Petta ha atteso De Luca per una foto. «Non perdete mai la dignità siate sempre donne ed uomini liberi», ha detto De Luca ai ragazzi. E una notizia: «Stiamo lavorando per acquisire come Regione Campania e come Università l’ex Tribunale di Salerno. Abbiamo una sede bellissima al centro della città. Stiamo lavorando da mesi con il Demanio e con lo Stato. Vorremmo collocare lì, ne abbiamo parlato con il rettore e ci stiamo lavorando, alcune istituzioni di formazione post laurea di eccellenza internazionale. Abbiamo prospettive di lavoro molto importanti».
E a margine della crimonia, sul rinnovato scontro con la premier Giorgia Meloni: «Quella di ieri è stata una battuta, come dire, amichevole, diciamo così. Non aveva molti argomenti, per la verità, il presidente del Consiglio e quindi ha ritenuto di esprimere una critica sul fatto che la Regione Campania ha deciso di rendere pubblici i risultati del proprio lavoro di governo come prevede la normativa europea. Io le sono grato perché ogni volta che interviene ci fa un sacco di pubblicità gratuita. Continueremo a godere della sua attenzione».
Secondo De Luca «noi siamo obbligati a comunicare i risultati della nostra attività soprattutto quando finanziata con i fondi europei. Abbiamo deciso di fare questo lavoro a tappeto per i prossimi mesi. Quindi renderemo pubblici tutti i risultati dell’azione di governo della Regione Campania anche per valorizzare le eccellenze nel momento in cui con l’autonomia differenziata è ripartita la solita narrazione del Sud dell’inefficienza e della disamministrazione. Stiamo spiegando all’Italia che in almeno 50 campi la Regione Campania è la prima d’Italia. Siamo all’avanguardia, ad esempio, coi computer quantistici, siamo l’unica regione che investe 100 milioni di euro per realizzare una quantum valley».
«Nessun commento» invece, «come sempre», sulle vicende giudiziarie, eccetto: «La magistratura vada avanti e faccia il proprio lavoro in piena autonomia senza guardare in faccia nessuno, possibilmente in tempi rapidi. Per quanto riguarda i cittadini, il mondo politico e il mondo dell’informazione cerchiamo di non dimenticare mai – ma questo è un appello che cadrà nel vuoto – che un articolo della Costituzione dice che un cittadino è innocente fino a sentenza definitiva, ma questa cosa non entrerà nella testa di nessuno». Così il presidente della Regione sulle indagini che riguardano il consigliere regionale Luca Cascone, ritenuto a lui vicino, e il precedente arresto dell’ex presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri. «Continueremo ad assistere al massacro di persone, di famiglie che hanno dei figli, delle persone care. Possiamo essere rispettosi dell’autonomia della magistratura; quello del giudice è un lavoro difficile, complicato, abbiamo fiducia. Rispettiamo questo lavoro e attendiamo i risultati della magistratura. Ma rispettiamo contemporaneamente le persone investite da vicende giudiziarie, attendendo la conclusione delle indagini. E’ tanto difficile essere persone civili?», conclude De Luca.
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