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La Lav canta vittoria: «Anche Max Mara mette al bando le pellicce» #finsubito prestito immediato


«Max Mara ha adottato una fur-free policy e non ha intenzione di introdurre la pelliccia in nessuna delle prossime collezioni per nessuno dei marchi Max Mara Fashion Group». Come reso noto da un dirigente dell’azienda, alla fine anche Max Mara ha «messo al bando» le pellicce.

UN ANNUNCIO CHE ARRIVA DOPO la campagna della Fur Free Alliance (Ffa) – una coalizione di oltre 50 organizzazioni per la protezione degli animali provenienti da oltre 35 paesi – lanciata durante le settimane della moda dello scorso febbraio a New York, Londra, Milano e Parigi, per sollecitare l’azienda italiana ad abbandonare per sempre le pellicce animali. Una campagna che ha visto la Ffa inviare più di 270 mila e-mail, fare 5 mila telefonate, condite da innumerevoli post sui social media e un blitz in mongolfiera della Lega antivivisezione e Humane society International sul quartier generale dell’azienda a Reggio Emilia, con l’unico tentativo di indurre Max Mara ad abbandonare le pellicce per i suoi capi.

«La Fur Free Alliance – commenta Joh Vinding, presidente della Fur Free Alliance – plaude Max Mara per aver deciso di eliminare le pellicce. Max Mara è stato uno degli ultimi marchi di moda globali a vendere ancora pellicce; quindi, siamo lieti che ora si siano uniti a un elenco crescente di marchi fur-free che non vogliono avere nulla a che fare con la crudeltà sugli animali associata al commercio di pellicce». È l’ennesimo colpo della coalizione che nel settembre 2018, aveva chiesto ai sostenitori di contattare Prada esortandoli a rinunciare alle pellicce, e il marchio di lusso italiano aveva ascoltato l’appello decidendo di abbandonarle l’anno successivo diventando così uno degli oltre 1500 brand e rivenditori che si sono impegnati ad eliminarle aderendo al Fur Free Retailer Program. La Max Mara Fashion Group ha oltre 2.500 negozi in 105 paesi e in precedenza, tra gli articoli in pelliccia, vendeva guanti di visone, polsini di pelliccia di volpe e un portachiavi con cane procione. Da quanto rende noto la stessa Lav, una nota interna ai dipendenti di Max Mara aveva anticipato quanto poi detto dal dirigente. «L’azienda – recita la nota – non vende, online né in nessuno dei suoi punti vendita fisici, alcun prodotto realizzato con pelliccia, né vi è l’intenzione di introdurre alcun prodotto realizzato con pelliccia nelle prossime collezioni dei marchi di Max Mara Fashion Group».

«Ci siamo riusciti – ha esultato Simone Pavesi, responsabile Lav Area Moda Animal Free – Anche Max Mara Fashion Group è diventata fur-free; un risultato che abbiamo raggiunto nonostante la totale indifferenza dell’azienda alle nostre richieste di incontro e che è stata proprio la causa della campagna globale di pressione #FurFreeMaxMara organizzata con la Fur Free Alliance». Il Gruppo ora si unisce alle principali case di moda globali che hanno già abbandonato la pelliccia, tra cui Dolce & Gabbana, Saint Laurent, Valentino, Prada, Gucci, Versace, Alexander McQueen, Balenciaga e Armani.

JOH VINDING, PRESIDENTE della Fur Free Alliance, ha dichiarato: «La Fur Free Alliance plaude Max Mara per aver deciso di eliminare le pellicce. Max Mara è stato uno degli ultimi marchi di moda globali a vendere ancora pellicce; quindi, siamo lieti che ora si siano uniti a un elenco crescente di marchi fur-free che non vogliono avere nulla a che fare con la crudeltà sugli animali associata al commercio di pellicce».

LA LAV HA INOLTRE LANCIATO il rating Animal Free Fashion, nato per promuovere una moda etica, sostenibile, rispettosa degli animali e dell’ambiente. Accompagna le aziende in un percorso di graduale eliminazione dei materiali animali in favore dei Next-Gen Materials e valorizza il loro impegno.

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