“Chiunque abbia un po’ di esperienza sa che chi fa una ristrutturazione edilizia ha il preciso obbligo di aggiornare i dati catastali e noi siamo tenuti, e lo faremo, a controllare che siano aggiornati”. Sono le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha risposto così a una domanda sul tema dei controlli sulle ristrutturazioni richiamati anche nella manovra finanziaria 2025. Lo ha fatto oggi, giovedì 17 ottobre, durante il question time al Senato precisando che “i controlli saranno anche su chi non dichiara affatto la casa, cioè sui cosiddetti immobili fantasma”.
Superbonus e rendite catastali: ecco chi rischia di pagare più tasse
La legge prevede infatti che, chiunque abbia usufruito del superbonus 110% (ma anche di fondi pubblici per l’efficientamento energetico e antisismico) debba aggiornare la rendita catastale della propria abitazione. Un fattore che si tradurrà automaticamente in aumento dell’Imu, per quanto riguarda le seconde case, e dell’Isee per quanto riguarda la prima casa.
L’aumento delle accise e la norma sulle banche
Il ministro è poi tornato anche sull’annosa questione delle accise su diesel e benzina che, ha affermato ”risponde a un preciso obbligo che viene dall’impostazione europea in merito ai sussidi ambientalmente dannosi. Il governo rimetterà al Parlamento la scelta definitiva. Noi abbiamo detto che è corretto l’allineamento, che potrà essere graduale e potrà significare un aumento dell’accisa sul gasolio, ma anche una diminuzione di quella sulla benzina, nella forma stabilita dal Parlamento”. Tradotto: il rialzo del prezzo del gasolio è solo una questione di tempo.
Soddisfazione poi è stata espressa per il “contributo” chiesto alle banche: “Quest’anno abbiamo chiesto un contributo significativo a banche e assicurazioni. Abbiamo la disponibilità e la possibilità di incrementare il Fondo sanitario nazionale e ulteriormente rafforzare lo sconto fiscale per i redditi medio-bassi anche oltre quello che abbiamo previsto l’anno scorso”. Una misura che, per il ministro, non ha spaventato i mercati: “Va bene così, guardate lo spread”. Il rimando è al differenziale tra i nostri titoli di stato e i Bund tedeschi, al livello minimo degli ultimi 3 anni.
Le critiche delle opposizioni alla manovra
Ma anche se Giorgetti afferma che la manovra va a favore della classe media, in particolare di chi dichiara meno di 35mila euro l’anno, non tardano le critiche.
“Ancora una volta abbiamo la conferma che il governo Meloni è il governo delle tasse. Aumentano le tasse sulla casa e confermano le accise sul diesel. Spiace che il ministro Giorgetti sia stato più sincero nell’intervista del 3 ottobre, dove diceva che la manovra di quest’anno sarebbe stata molto dura e con sacrifici per tutti, piuttosto che oggi in Aula”. Così la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent commenta le linee di politica fiscale espresse nel Piano Strutturale di Bilancio.
“La prossima manovra non la pagheranno le banche, ma i cittadini che già pagano le tasse, saranno i single, i nonni, le famiglie con figli adulti, che si vedranno tagliare i servizi, salute, casa, scuola. Nessuna misura chi evade o elude, che anzi avrà le agevolazioni previste per chi è in condizioni di disagio. Il ceto medio, i tanti insegnanti, infermieri o impiegati non possono essere evocati solo in campagna elettorale, ma – aggiunge Fregolent – devono essere rispettati nella vita reale”.
Ma ad andare all’attacco è tutta l’opposizione. “Siamo sinceramente basiti e indignati dal livello di mistificazione della realtà raggiunto da Meloni e dal suo governo. Sulla sanità, abbiamo ascoltato per giorni annunci trionfali che parlavano di oltre 3 miliardi in manovra. Poi, però, una volta entrato in Cdm, il mago Giorgetti li ha fatti sparire quasi tutti, lasciando le briciole a un Servizio sanitario nazionale già in situazione di profonda emergenza. Una retromarcia che non ci sorprende, a dire il vero, visto che si tratta dell’unica manovra che il governo sa davvero compiere. Quello che ci sorprende, che ci scandalizza e che fa giustamente infuriare le associazioni di settore è la facilità con cui questo governo mente al Paese”. Lo scrivono in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Affari sociali di Camera e Senato.
“È una manovra di galleggiamento, è una manovra che non porta risposte, né alle persone, né alle famiglie, né ai grandi problemi che l’Italia ha oggi. Pensiamo alla sanità, saremmo alle comiche se non ci fossero di mezzo le vite delle persone – incalza la deputata dem Silvia Roggiani che aggiunge – on c’è niente sulle politiche per la casa, un problema che riguarda tantissime famiglie. Niente sul trasporto pubblico locale. Non c’è niente che davvero aiuti le persone contro il carovita, ad esempio, non c’è niente sul caro bollette”.
La sensazione è insomma di trovarsi alla vigilia di un tardo autunno davvero caldo.
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