E’ morta per un malore. La ragazza romana trovata senza vita in un appartamento del centro di Latina è stata vittima di una fatalità. A questo portano tutti gli accertamenti fatti nelle ultime 48 ore, dalla polizia e dal medico legale. Nessun giallo, solo una tragedia.
Partiamo dal principio. Domenica sera quando arriva la telefonata al 112 di un ragazzo disperato che chiede aiuto arrivano nell’appartamento nei pressi dell’ex garage Ruspi prima i sanitari del 118, poi la polizia. Per la ragazza non c’è nulla da fare. E’ morta. Romana, era arrivata a Latina per passare la serata in compagnia di un amico conosciuto sui social. Il ragazzo invece è di Latina. E’ appena più grande di lei. E’ uno sportivo. Tra le altre cose insegna calcio ai ragazzini. E’ atterrito, ma trova la forza per parlare con i poliziotti. Prima con gli agenti delle volanti. Poi con gli investigatori della Mobile. «Tutto quello che ci ha detto ha trovato conferma» racconta un poliziotto di esperienza. Uno di quelli che gli basta un’occhiata per inquadrare le situazioni. La situazione è drammatica ma nulla va lasciato al caso. La casa viene perquisita. Bisogna escludere ogni possibilità. I poliziotti cercano droga ma non trovano nulla. Nulla di nulla. Neppure un grammo di nessuna sostanza. Né viene trovato nulla di sospetto. Una casa normale di un ragazzo normale.
Il giovane non si nasconde neppure nel parlare della ragazza. Si sono conosciuti sui social. Si sono piaciuti. Hanno deciso di vedersi. Porge spontaneamente il telefono, apre le applicazioni di messaggistica. E’ andato tutto proprio come l’ha raccontato. I poliziotti si guardano tra loro, un’occhiata per dirsi: è credibile. A quel punto gli accertamenti proseguono con attenzione ma senza l’angoscia e il timore di temere di trovarsi di fronte a un delitto.
Nessuno sconto, comunque. La Procura è stata informata. Il pm di turno ha aperto un fascicolo. Non c’è però nessun indagato, non risulta necessario alla luce dei riscontri effettuati. Atti relativi al decesso della ragazza romana.
Poi arriva la parte difficilissima. Nella notte gli agenti vanno a Roma ad informare i genitori. Anche loro vengono sentiti, la mattina dopo in questura. Sono ovviamente affranti, disperati, increduli per l’accaduto. Anche dalle loro parole non sembrano emergere zone d’ombra. Il magistrato, la pm Simona Gentile, dispone comunque l’esame autoptico.
L’AUTOPSIA
Il medico legale Alessandro Mariani ha ultimato ieri pomeriggio l’autopsia sul cadavere della ragazza deceduta domenica sera. Le operazioni sono state piuttosto lunghe e complesse. Ora i numerosi prelievi effettuati sul cadavere saranno analizzati in laboratorio ma per conoscere i risultati degli esami occorrerà del tempo, probabilmente circa 60 giorni. Dalle verifiche di laboratorio, confrontando una serie di parametri, sarà possibile individuare la causa del malore che ha provocato il decesso. Non si esclude nessuna ipotesi, a cominciare dal difetto congenito ignoto alla vittima. Al momento non risultano particolari patologie ma le verifiche sono in corso per ricostruire la storia clinica della ragazza, in maniera da poter elaborare un quadro più preciso. La giovane infatti, è questa una delle ipotesi, poteva soffrire di patologie non diagnosticate. Non di rado, infatti, si verificano casi di morte improvvisa che sono prevalentemente conseguenza di malattie cardiache che causano nella vittima fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. A livello generale, l’infarto miocardico rimane la causa principale, ma soprattutto nei giovani hanno un ruolo incisivo anche alcune malattie ereditarie. Questi e altri aspetti saranno chiariti dagli approfondimenti medico legali in corso sulla ragazza.
Alla luce di tutto questo, al momento non vengono prese altre decisioni. Resta il dolore del ragazzo e dei familiari della giovane. Null’altro.
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