Studentessa di liceo, Eva è morta dopo aver ingerito un mix di farmaci. Ma la madre non crede che si sia trattato di un gesto volontario
«Eva era piena di vita, aveva un mondo dentro immenso, fatto di desideri, progetti ed entusiasmo per il futuro». Sono le parole della madre di Eva, quindicenne salentina che ha perso la vita dopo aver ingerito un mix di farmaci.
Ma l’ipotesi del suicidio non è contemplata per la mamma della ragazza, che ha spiegato sui social che la morte della figlia sarebbe frutto di un gesto non calcolato.
«Io da madre non ero distratta o assente, mi raccontava delle sue ansie, dei suoi amori. Il suo è stato un gesto non meditato o pensato nelle sue conseguenze come potrebbe compierlo un uomo o una donna ma solo un tentativo ahimè maldestro (vedere alla voce adolescenza) per contenere uno stato d’animo del momento, compiuto magari per dormire meglio in vista di un’interrogazione a scuola o per stupidamente imitare qualcuno, senza calcolare le conseguenze», spiega.
Le cause del decesso
A causare la morte della ragazza, infatti, sarebbero stati farmaci assunti con leggerezza per contrastare lo stress del periodo e i dolori mestruali. Un analgesico di troppo mischiato con della colchicina, da anni in casa della famiglia, scambiato dalla ragazza per melatonina. «Nella scatola c’è scritto “vegetale ” e le pillole all’interno hanno la stessa consistenza della melatonina che Eva era solita prendere. Peccato che basta un piccolo sovradosaggio per essere fatale. La colchicina infatti si trasforma in un veleno potentissimo per il quale purtroppo non esiste antidoto e che dopo circa 24 ore dall’assunzione inizia il suo effetto devastando il corpo con una violenza inenarrabile» aggiunge la madre. Tre giorni dopo, Eva se n’è andata. Ma la mamma sottolinea: «Mia figlia voleva vivere, non morire». E nei commenti, tutti si stringono attorno al dolore della famiglia.
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