Le startup che operano nell’area del cloud hanno risvegliato l’interesse degli investitori, e c’è lo zampino dell’intelligenza artificiale generativa. Dopo tre anni di declino, nel 2024 tornano a crescere i finanziamenti raccolti da startup che si occupano di cloud e AI, considerando l’insieme di Europa, Stati Uniti e Israele: a dirlo è la società di venture capital Accel, che nel report “Euroscape 2024” ha calcolato un valore complessivo di 79,2 miliardi di dollari collezionati. L’incremento sul 2023 è pari al 27%.
Sul totale dei 79,2 miliardi di dollari, ben il 40% è andato ad aziende che si occupano di AI generativa, un’area che quindi è in buona parte responsabile della ripresa degli investimenti. Anzi, per dirla con le parole di Accel, l’intelligenza artificiale “si sta mangiando il software”. D’altra parte già nel report “Euroscape” dello scorso anno la componente di GenAI svettava nettamente su tutte le altre aree tecnologiche delle startup in termini di crescita dei finanziamenti.
“Lo spostamento tettonico a cui assistiamo oggi con l’AI supera qualsiasi altra cosa osservata in passato, per esempio con la banda larga, il mobile o il cloud”, ha commentato Philippe Botteri, partner di Accel.
Nel biennio 2023-2024 tra Stati Uniti, Europa e Israele gli investimenti venture capital in GenAI ammontano a 56 miliardi di dollari, in gran parte però concentrati negli Usa (80% del totale). Due terzi del valore, circa 37 miliardi di dollari, sono andati ad aziende che sviluppano Large Language Model.
Va detto che nella platea delle startup che si occupano di cloud e AI generativa ci sono anche alcuni giovani colossi, come OpenAI (che recentemente chiuso un nuovo round di finanziamento da 6,6 miliardi di dollari, con Microsoft e Nvidia tra i foraggiatori), Anthropic e xAI, la creatura di Elon Musk. Tra le europee, le aziende più capaci di agganciare finanziatori sono state Mistral, Aleph Alpha e DeepL.
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