Napoli, moto nell’area pedonale a Piazza Dante: le baby-gang seminano panico – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni

A Piazza Dante le baby-gang proclamano il proprio dominio in sella alle moto seminando il panico nell’area pedonale. Borrelli: «Non è finzione, è tutto sempre più vero ma si fa finta che non esista». 

Sembrerebbe un motodromo ma non lo è, dovrebbe essere, almeno sulla carta, un’area pedonale. Di sera, fino a tarda notte, Piazza Dante a Napoli, soprattutto nel fine settimana, viene presa d’assalto da baby-gang in sella, senza casco e marciando spesso in due o tre su ogni veicolo, a moto e scooter seminando il panico tra napoletani e turisti.

La scorsa notte, domenica 13 ottobre, non c’è stata eccezione ma anzi, come si vede in alcuni video che i residenti hanno inviato al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, ad un certo punto una robustissima banda di baby-centauri ha cominciato a girare in tondo reclamando di fatto il dominio sulla piazza. Una scena che sembrerebbe essere rubata ad una crime-serie ma che invece appartiene alla realtà. Una paranza dei bambini che esce dalla pagina dei libri e dagli schermi e prende vita sotto gli occhi inermi ed impauriti di coloro che speravano si trattasse solo di fantasia.

«Eppure, dopo varie e ripetute nostre insistenza, la situazione si era placata con le pattuglie fisse della Municipale che vigilavano sull’area pedonale. -commenta Borrelli- Poi le hanno tolte, perché qui quando una cosa funziona non piace. Evidentemente non ci si vuole annoiare e si preferisce regalarsi un brivido da far provare anche a cittadini e visitatori. Forse hanno in mente di puntare su un turismo esperienziale che si regge su degrado e delinquenza? Se è così stanno andando nella giusta direzione. A parte amara ironia e sarcasmo, qui si parla di pubblica sicurezza e di una città, non di una piazza ma di un intero territorio, lasciato in mano alle baby-gang che disertano sempre più pericolose, sfrontate e violente. Le soluzioni per fermarle ci sono, basta metterle in campo. Questore e Prefetto diano una mazzata decisa al fenomeno».