Romano di Lombardia: Romano, il nuovo nido alla scuola Munari (sparito) spacca il Consiglio comunale #finsubito prestito immediato

I gruppi di minoranza di Romano sono scettici dopo la presentazione del Documento unico di programmazione: “Dove sono finite le strutture per l’infanzia?”. Il riferimento, in particolare, è  all’asilo nido immaginato dalla precedente amministrazione comunale nella struttura della scuola dell’infanzia “Munari”.

Scuole e infanzia, il dibattito in Consiglio comunale

E’ stato un Consiglio comunale decisamente animato quello di venerdì sera che aveva all’Ordine del giorno l’approvazione del Dup, il piano di opere pubbliche triennale (2025- 2028), che di fatto rappresenta l’idea di sviluppo della Città dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianfranco Gafforelli. Documento che i consiglieri hanno visionato, tra loro anche le capogruppo di opposizione Paola Suardi e Ludovica Paloschi.

“Abbiamo letto il Documento Unico di Programmazione all’esame e approvazione del Consiglio Comunale. – ha detto Paola Suardi – Con stupore ma anche con un certo piacere, abbiamo appreso che, quando in Consiglio, alla presentazione delle loro linee programmatiche, abbiamo detto agli attuali amministratori che era impensabile che si fossero completamente dimenticati della realizzazione della nuova Scuola Fermi, non eravamo dei sognatori visionari. Ci è stato spiegato che loro non avrebbero messo degli obiettivi irrealizzabili. Risultato? Nel Programma delle Opere Pubbliche del prossimo triennio, gli stessi amministratori hanno messo, guarda caso, la realizzazione della “nuova Fermi”. Naturalmente la cosa più importante é che anche loro siano arrivati finalmente a questa consapevolezza, per il bene della Città. Non ci interessa sottolineare che “noi glielo avevamo detto…”.

Il Nido alla Munari sparito dal Piano triennale

Non solo piacevoli sorprese, l’opposizione ha anche rilevato delle mancanze.

“Guardiamo con preoccupazione che, sempre nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, non sia indicata la realizzazione della struttura destinata ad accogliere i bambini e le bambine della fascia 0-3 anni per la quale, alla Città di Romano, è stato assegnato dal Governo un finanziamento del PNRR per 864 mila euro. – ha detto Ludovica Paloschi – Non noi, sia chiaro, ma il Ministero ha indicato la necessità che a Romano s’implementino i posti destinati ai minori appartenenti a quella fascia d’età presso strutture idonee come lo sono, appunto, gli asili nido. In sostanza occorrono altri posti, nonostante il nuovo asilo nido appena realizzato dall’amministrazione Nicoli. E’ presto detto: se nei Comuni limitrofi alla Città si registra una costante diminuzione di popolazione, a Romano assistiamo, invece, a una costante crescita, anche in riferimento a nuclei familiari con bambini piccoli. Oltre alla necessità, quindi, abbiamo delle risorse economiche a fondo perduto per costruire una struttura che potrà essere riconvertita, dopo cinque anni, qualora nel frattempo le esigenze cambiassero, per esempio istituendo una “sezione primavera” in adiacenza alla Scuola dell’Infanzia “Munari”. Sono fondi del PNRR che richiedono il rispetto delle scadenze imposte. Non vedere l’opera nel Piano Triennale delle Opere ci allarma molto. Abbiamo già posto più volte la domanda che, finora, non ha ricevuto risposte: “è intenzione di questa amministrazione realizzare questa struttura o perderemo questo importante finanziamento, nella consapevolezza che occasioni così, nella vita di una Città, passano una volta sola?”.

La replica della maggioranza

Il primo cittadino Gianfranco Gafforelli ha risposto alle minoranze, chiarendo la posizione dell’Amministrazione.

“Le strutture per l’infanzia a Romano ci sono, esistono, e i numeri dimostrano che sono sufficienti a coprire le esigenze della città.- ha detto il sindaco Gianfranco Gafforelli – Il progetto del nido alla Munari era proiettato nel 2024 il piano di opere pubbliche invece guarda la 2025 -2028. Inoltre l’attuale asilo nido, numeri alla mano ha ancora 26 posti disponibili il che significa che il servizio è ampiamente coperto. Alla luce di questo, prima di includere nel piano opere anche il nido alla Munari abbiamo preferito definire bene il progetto e valutare le spese che necessiterà per realizzarlo”.

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