Sulla A33 tratte gratuite per albesi e cuneesi ma non per gli astigiani #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Da lunedì 14 ottobre il sistema di pagamento automatico Free Flow sulla A33 Asti Cuneo verrà spento. Ma solo ad Alba e non ad Asti.

Da sinistra, ma anche da destra, partono le polemiche. I consiglieri comunali Mario Malandrone, Gianfranco Miroglio, Vittoria Briccarello e Mauro Bosia intervengono sulla questione accusando l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi e il sindaco Maurizio Rasero di non aver difeso gli interessi degli astigiani. Trovano una spalla inaspettata nel consigliere regionale di Fratelli d’Italia Sergio Ebarnabo che parla di «Free Flow Flop». «Non contesto il pagamento ma le sue modalità – dice Ebarnabo – molta gente non usa più la tangenziale andando a intasare la strada vecchia proprio per le difficoltà di saldare il biglietto autostradale».

“Si perde mezza giornata per pagare, meglio uscire a Isola”

Se non si è in possesso di Telepass o mezzi di pagamento elettronici affini è infatti necessario provvedere in modo diverso: «Si perde mezza giornata per andare al “totem” per il pagamento in piazza del Palio oppure, peggio ancora, occorre andare in Posta a pagare il bollettino che arriva successivamente, gravato di more – spiega Ebarnabo – per molti è meglio uscire a Isola e percorrere la provinciale».

«Gli utenti che percorrono l’A33 nel tratto tra Isola e Costigliole/Govone, che include anche molti automobilisti e camionisti astigiani, continueranno a pagare il pedaggio, nonostante la gratuità prevista per i cuneesi e gli albesi – osservano le forze di opposizione –. La decisione di esentare dal pagamento solo una parte del percorso sembra favorire gli utenti del Cuneese e dell’Albese, penalizzando i cittadini astigiani che continuano a pagare il pedaggio per percorrere tratte simili o addirittura più brevi».

La decisione era nata in un incontro a cui avevano partecipato il presidente della Regione Alberto Cirio, Gabusi e il sindaco di Alba, Alberto Gatto. Nell’incontro è stata confermata la decisione di spegnere il portale “free flow” di Verduno (Alba Ovest) dal 14 ottobre. Una sorta di indennizzo per i ritardi sui lavori, soprattutto per gli albesi che usano l’A33 come tangenziale e strada veloce per l’ospedale di Verduno. «Perché il sindaco di Asti, – si domandano i consiglieri di minoranza – nonché presidente della Provincia non era presente alla riunione, come invece il sindaco di Alba, o di persona o in videoconferenza?

Come mai l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, che era presente alla riunione, non ha fatto l’interesse della propria comunità elettorale di appartenenza, garantendo un equo trattamento? Quali sono le motivazioni alla base della decisione di rendere gratuito solo un tratto dell’autostrada A33, lasciando invariato il pagamento per gli automobilisti astigiani e penalizzando in particolare chi viaggia tra Isola e Costigliole/Govone?».

L’assessore Gabusi

Tocca a Gabusi spiegare l’arcano: «Facciamo un passo indietro: poiché l’ultimo lotto dell’Asti-Cuneo, il 2.6a da Verduno a Cherasco, non sarà percorribile fino a dicembre 2025, la Regione e la società che gestisce l’A33 si sono confrontati a Roma, al Ministero dei Trasporti, nella segreteria del vice ministro Rixi, per verificare che non ci siano ulteriori ostacoli, soprattutto di natura burocratica, nel nuovo cronoprogramma dell’opera». Da lì nasce questa sorta di compensazione per Alba, che non tocca l’Astigiano.

«Il tratto autostradale astigiano viene pagato da 20 anni – spiega l’assessore ai Trasporti – i ritardi sul termine della Asti-Cuneo non comportano disagi per i cittadini della provincia e quindi tutto proseguirà come prima: semplicemente, invece di pagare la tratta autostradale al casello di Govone si potrà saldare il tragitto tramite il sistema Free Flow».