L’Ungheria nega il suo coinvolgimento nel prestito da 9,2 milioni di euro al partito spagnolo di estrema destra Vox – Euractiv Italia #finsubito prestito immediato

Martedì (8 ottobre) il governo ungherese ha negato di essere a conoscenza o coinvolto nel prestito concesso dalla Magyar Bankholding (MBH) al partito di estrema destra spagnolo Vox.

Alla domanda su quale ruolo abbia avuto il primo ministro Viktor Orbán nella concessione del prestito a Vox, il segretario di Stato ungherese per l’Economia nazionale, János Fónagy, ha dichiarato che il governo “non ha svolto alcun ruolo né dispone di alcuna informazione” in merito alla questione.

“La decisione su un possibile prestito alla Spagna da parte di una banca commerciale avrebbe potuto essere presa solo come una questione commerciale”, ha dichiarato, secondo quanto riportato dal partner di Euractiv, Telex.hu.

Nel settembre 2024, Vox ha dichiarato a El País di aver finanziato le campagne elettorali per le elezioni politiche e comunali del 2023 con un prestito di 9,2 milioni di euro concesso da MBH.

MBH è la seconda banca ungherese per dimensioni e appartiene per il 30,5% allo Stato ungherese.

Tuttavia, i media indipendenti ungheresi riportano che un altro 50% della banca è di proprietà di azionisti e società vicine al magnate Lörinc Mészáros, stretto alleato di Orbán.

La portavoce di Vox Pepa Millán ha giustificato la mossa spiegando che il partito non era riuscito a ottenere un prestito dalle banche spagnole per finanziare la campagna elettorale.

MBH ha quindi fornito il prestito al partito in due rate: 6,7 milioni di euro e 2,6 milioni di euro. Vox ha dichiarato che il prestito è stato poi interamente rimborsato.

Non è la prima volta che le finanze interne di Vox finiscono sulla stampa spagnola. Il partito, guidato dal leader controverso Santiago Abascal, è stato multato lo scorso luglio per aver violato la legge spagnola sul finanziamento dei partiti politici.

Amici nella bolla

Il partito di Orbán, Fidesz, e Vox hanno recentemente rafforzato i loro legami a livello europeo.

Lo scorso luglio, Vox ha annunciato di voler lasciare il gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR) al Parlamento europeo, guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), per unirsi ai Patrioti per l’Europa (PfE), ha riferito EuroEFE.

Il PfE comprende anche il partito ungherese Fidesz e quello francese Rassemblement National di Marine Le Pen, tra gli altri. Nel 2022, anche la banca MKB, che in seguito si è fusa per formare MBH, ha concesso un prestito di 10,7 milioni di euro al Rassemblement National di Le Pen.

Il finanziamento di altri partiti europei di estrema destra avviene nonostante le ripetute critiche del governo Orbán alle interferenze esterne negli affari interni dell’Ungheria, in particolare nelle campagne elettorali. In Ungheria è vietato il finanziamento dall’estero dei partiti politici, che il governo considera una questione di sicurezza nazionale.

[A cura di Martina Monti]

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