Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Legge di Bilancio da riscrivere #finsubito prestito immediato



Giancarlo Giorgetti

Dopo Prometeia (vedi ItaliaOggi del 28 settembre) e l’Istat, anche Bankitalia ha ritoccato al ribasso la crescita del Pil, che nel 2024 aumenterà dello 0,8% e non dell’1%, come previsto dal governo. La crescita economica più bassa va a incidere sulle previsioni di spesa del governo, oltre che sul rapporto deficit/Pil. Con una crescita dello 0,8%, fa sapere Sergio Nicoletti Altimari, capo dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, «è impossibile fare manovre espansive nei prossimi anni». Anche alla luce di questo, preannunciato taglio agli indici economici, cosa aspettarsi dalla legge di Bilancio che si sta approntando? La frenata su cui ormai concordano tutti gli analisti rischia di inceppare la gestazione della legge.

Ecco un ventaglio di opinioni su questa prossima ex-Finanziaria, verso la quale vi è un’attenzione alta anche da parte dell’Europa. Spiega Gianfranco Polillo, laurea con lode in Economia con il prof. Federico Caffè, ex capo della segreteria tecnica del ministro Giulio Tremonti: «Sarebbe stata sufficiente una maggior prudenza in sede europea. Bastava, ad esempio, prevedere una fuoriuscita dalla procedura per i deficit eccessivi non nel 2026, ma l’anno successivo. Si sarebbero conquistati dei margini che avrebbero reso la manovra meno rigida. E grazie a questa maggiore flessibilità, si potevano attenuare le spinte deflazionistiche che, in qualche modo, sembrano caratterizzarla. Se poi le cose fossero andate meglio del previsto, sarebbe stato sempre possibile anticipare. Invece si è scelta una strada diversa sottovalutando, forse, la complessità del problema. Finché i nodi non sono venuti al pettine. Ed ora uscirne sarà tutt’altro che facile. Attribuirne le responsabilità solo ai tecnici del ministero sarebbe, tuttavia, ingeneroso. La definizione di un programma a medio termine così impegnativo, capace di incidere direttamente sulla parte restante della legislatura, richiedeva un’attenzione maggiore da parte di tutte le forze politiche. Che, invece, non c’è stata».

Secondo Maurizio Cotta, docente emerito di Scienza Politica a Siena: «Bisognerebbe impostare una politica fiscale ed economica capace di ridurre i rischi recessivi e favorire invece un migliore mix tra riequilibrio delle finanze e incentivi alla crescita economica. In questo orizzonte settennale scelte strategiche di investimenti per lo sviluppo dell’economia e una profonda revisione della spesa pubblica ma anche una più attiva politica delle entrate dovrebbero far premio sulle scelte di breve periodo alle quali siamo abituati (come i tagli al «cuneo fiscale» o altre agevolazioni fiscali validi per un anno e da rinnovare ad ogni nuova manovra senza certezze per il futuro). Le regole europee, per molti aspetti dure per Paesi indebitati come l’Italia, contengono però degli stimoli importanti – soprattutto la richiesta di uno sguardo lungo – che se accolti da tutte le principali forze politiche in una prospettiva bipartisan (sarà possibile anche nel nostro rissoso bipolarismo?) potrebbero sensibilmente migliorare la gestione pubblica del Paese. Su questo dovrebbe appuntarsi l’attenzione nelle prossime settimane».

Bordignon: il Piano Strutturale di Bilancio è un polpettone indigeribile

Più preoccupato e pronto a dare un voto insufficiente è Massimo Bordignon, docente di Scienza delle finanze alla Cattolica di Milano: «Il Piano sembra essere un polpettone indigeribile, scritto dai funzionari del ministero dell’economia per i funzionari della Commissione, tecnicamente competente, ma incomprensibile ai più. Inoltre, pieno di buoni propositi ma privo di quantificazioni, eccetto per la cornice preoccupante della evoluzione della spesa netta in futuro, dunque incapace di mettere in evidenza le scelte a cui il Paese si troverà di fronte nei prossimi anni, a cominciare dalla riduzione del debito sul Pil. Altrimenti, il Paese resterà sempre in balia dei mercati finanziari e gli interessi sul debito finiranno per mangiarsi tutta la spesa utile. Le nuove regole fiscali europee non sono perfette, ma almeno consentono di programmare nel medio termine e sono più favorevoli agli investimenti. Si può discutere se siano eccessivamente restrittive per l’Europa nel suo complesso, con il rischio di indurre una nuova e non necessaria stretta recessiva, ma per un Paese nelle condizioni dell’Italia, il rientro dal debito resta un percorso obbligato. Spazi ulteriori per gli investimenti vanno ritrovati con azioni congiunte a livello europeo, anche come contropartita di un miglior controllo delle finanze nazionali, come suggerisce il rapporto Draghi».

Piga: con il nuovo indicatore della «spesa pubblica netta» le tasse saranno alzate

La legge di Bilancio conterrebbe anche una serie di alchimie, secondo Gustavo Piga, docente di Economia all’università di Roma-Tor Vergata: «È un Piano che mette al centro un nuovo indicatore, quello della «spesa pubblica netta», autorizzata a crescere in termini nominali (+1,5%) ma condannata in realtà a scendere ogni anno in valore reale (perché cresce meno dei prezzi, in presenza di un’inflazione del 2 o più per cento). Così, anche quando il ministero dell’Economia ci garantisce – ad esempio – che la spesa sanitaria «crescerà più della spesa netta», per esempio dell’1,6% o 1,7%, sappiamo che finiremo sì per spendere più euro sulle macchine per le TAC, ma anche che ne acquisteremo sempre meno perché più costose. Questa spesa netta a freno tirato implica inoltre che, di fronte alla prossima riduzione del cuneo fiscale, ci si obbliga ad aumentare altre tasse o, più probabilmente, a diminuire gli investimenti pubblici e la spesa sociale di un pari valore. Così facendo ridurremo ulteriormente la crescita del Pil e faremo crescere non solo il rapporto debito pubblico su Pil ma soprattutto le tensioni politiche e sociali, contribuendo all’affermarsi del movimento antieuropeo nel nostro Continente».

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

In effetti una neo-austerity potrebbe essere una medicina mortale per l’Ue, come sottolinea Stefano Fassina, economista, ex tecnico del Fondo Monetario Internazionale ed ex vice ministro dell’Economia (governo Letta): «Rispetto all’austerità che abbiamo conosciuto negli ultimi 30 anni siamo in una fase completamente diversa: la guerra ormai è una parte ordinaria della nostra quotidianità con tutte le conseguenze economiche che ne derivano. Draghi ci ha ricordato di quanti investimenti pubblici avremmo bisogno nei prossimi anni per affrontare la transizione ecologica con un impatto sociale sostenibile, la transizione digitale, le spese per la difesa. In questo quadro riproporre automaticamente un meccanismo di austerità è surreale. Questa è una nuova fase storica in cui si richiedono politiche monetarie e di bilancio e regolazione di mercato. Invece si martella con le stesse parole d’ordine e con le stesse politiche come 30 anni fa».

Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui