Nell’ottica di una proficua e ricca collaborazione tra le organizzazioni sindacali militari e quelle della Polizia di Stato, il SIAP, con l’intento di valorizzare l’attività sindacale e fornirci supporto varie iniziative, ha pubblicato sui propri canali di comunicazione l’intervento del segretario generale aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) Michele Capece. Questo gesto dimostra l’unità di intenti e la stima reciproca tra le due associazioni sindacali, che collaborano per trovare un equilibrio tra le necessità lavorative e le esigenze degli operatori, valorizzando la professionalità di carabinieri e poliziotti e garantendo così un sistema di sicurezza efficiente per il Paese.
Il testo discute il lento processo di riconoscimento dei diritti sindacali ai militari in Italia, partendo dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 120/2018, che ha dichiarato incostituzionale il divieto di sindacalizzazione per il personale militare. Tuttavia, la legge successiva (n. 46/2022) ha introdotto limitazioni significative all’attività sindacale, rinviando la piena applicazione a futuri decreti attuativi.
Il testo critica altresì l’ostruzionismo di parte dell’apparato militare, che limita i diritti sindacali, evidenziando anche la mancata coerenza tra i comandi, come nel caso dell’Arma dei Carabinieri, dove l’attuazione è lasciata alla discrezione dei singoli comandanti. Le difficoltà includono trasferimenti punitivi e numerosi ricorsi ai tribunali, che minano il progresso democratico voluto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).
Il sindacato militare intende continuare a lottare per l’autonomia e i diritti, promuovendo una modernizzazione delle relazioni sindacali che concilino gli interessi militari e quelli dei lavoratori in divisa.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui