Contributi a fondo perduto, per un totale di 15 milioni di euro, destinati alle Pmi q2della moda che investono in processi di transizione ecologica e digitale. Un decreto del ministro delle Imprese e del made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, di concerto con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dispone le modalità di attuazione dell’intervento.
Incentivi fino a 60mila euro per singola Pmi
La misura, prevista dalla legge “made in Italy”, si rivolge alle piccole e medie imprese del settore tessile, della moda e degli accessori, sull’intero territorio nazionale. Le agevolazioni alle imprese beneficiarie (identificate con gli specifici codici Ateco) saranno concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, nella misura massima del 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo di 60mila euro, per l’acquisizione di prestazioni specialistiche. In particolare, saranno incentivabili l’attività di formazione del personale dipendente dell’impresa; l’implementazione di una o più tecnologie abilitanti finalizzate a favorire lo sviluppo dei processi aziendali o i prodotti innovativi (cloud computing, big data e analytics, intelligenza artificiale, blockchain, robotica avanzata e collaborativa, manifattura additiva e stampa 3D, Internet of Things, realtà aumentata, soluzioni di manifattura avanzata, piattaforme digitali per condivisione di competenze, sistemi di tracciabilità digitale della filiera produttiva); l’ottenimento di certificazioni di sostenibilità ambientale; servizi di analisi di life cycle assessment (Lca).
Domande sul sito Invitalia
La misura sarà gestita da Invitalia che, per conto del ministero delle Imprese e del made in Italy, svolgerà l’istruttoria per l’ammissione alle agevolazioni. I termini per la presentazione delle domande (esclusivamente online, sulla piattaforma che sarà disponibile sul sito di Invitalai) saranno fissati con un successivo provvedimento del ministero. Le agevolazioni saranno concesse ai sensi del regolamento de minimis e potranno essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato.
Secondo Urso il decreto interministeriale, pubblicato sul sito del Mimit, «è un tassello importante nell’ambito di una più vasta politica di sostegno al settore, per accelerare gli investimenti nella transizione green e digitale e sviluppare le competenze richieste per affrontare queste sfide».
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