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Durante il convegno online “A scuola si impara dai compagni”, Antonella Gorrino, insegnante, pedagogista e formatrice del CPP, ha presentato i risultati di un sondaggio condotto su un campione di mille insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado. L’indagine si proponeva di esplorare le percezioni e le pratiche degli insegnanti rispetto al lavoro collaborativo tra gli studenti, con l’obiettivo di offrire un quadro chiaro su alcune dinamiche didattiche che influenzano la gestione della classe e le relazioni educative.

Gli ostacoli al lavoro collaborativo

Un elemento emerso dal sondaggio è l’uniformità delle risposte tra i vari gradi scolastici, in particolare riguardo agli ostacoli che limitano il lavoro di gruppo. Alla domanda “Qual è l’ostacolo principale per far lavorare insieme gli alunni?”, la maggioranza degli insegnanti ha indicato “i tempi della scuola, non sempre lo consentono”, con una percentuale compresa tra il 75% e l’80%. Questo dato è significativo poiché spesso si associa la rigidità dell’organizzazione scolastica alle scuole secondarie, mentre si considera la scuola primaria più flessibile. Secondo Gorrino, questo riflette un processo di “secondarizzazione” della scuola primaria, dove una struttura più rigida e la frammentazione delle materie riducono le possibilità di attività multidisciplinari e collaborative.

Relazioni interpersonali e apprendimento

Oltre la metà degli insegnanti intervistati ritiene che il lavoro di gruppo favorisca maggiormente le relazioni interpersonali rispetto all’apprendimento. Tuttavia, secondo Gorrino, questa visione separa erroneamente apprendimento e relazioni, che invece sono strettamente connessi. Il mutuo insegnamento, basato sull’idea che l’apprendimento sia un processo sociale, valorizza le interazioni tra pari come fondamentali per lo sviluppo di nuove conoscenze e competenze. Quando gli studenti lavorano insieme, non solo acquisiscono contenuti, ma imparano anche a collaborare e a gestire le dinamiche sociali, integrando questi aspetti nel loro percorso educativo.

Valutazione del lavoro di gruppo

Il sondaggio ha rivelato una spaccatura tra gli insegnanti riguardo a ciò che accade didatticamente durante il lavoro di gruppo. Circa la metà degli intervistati ha affermato che ciascun alunno impara qualcosa di nuovo, mentre l’altra metà si concentra sugli aspetti relazionali, mettendo in evidenza il contributo individuale. L’approccio emerge anche nella valutazione: il 65% degli insegnanti valuta individualmente il lavoro di gruppo, solo il 30% attribuisce una valutazione unica al gruppo, e il 5% non valuta affatto il lavoro di gruppo. Secondo Gorrino, valutare singolarmente snatura l’essenza del lavoro collaborativo, mentre non valutarlo affatto rischia di sminuirne l’importanza.

La percezione delle pratiche tra colleghi

Un altro dato interessante riguarda la percezione delle pratiche didattiche tra gli insegnanti. Il 67,5% dichiara di far lavorare spesso insieme i propri alunni, mentre solo il 33% ritiene che i colleghi adottino lo stesso approccio. Questa discrepanza, secondo Gorrino, potrebbe derivare da una mancanza di osservazione diretta o da pregiudizi inconsci, suggerendo una riflessione sulla cultura scolastica e sull’approccio pedagogico.

 

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