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Roma, 6 agosto 2024 – Le trattative condotte dall’Italia in Europa, specie grazie al lavoro del ministro per gli Affari Ue e il Pnrr, Raffaele Fitto, hanno portato al risultato sperato, ovvero la proroga della decontribuzione al Sud fino al 31 dicembre 2024.

Si tratta di un prolungamento molto importante per l’Italia, anche se ci sono degli elementi di novità che devono essere ben chiari a chi opera in quell’area del Paese, e non solo. Il primo, forse il più importante, interessa la decontribuzione delle assunzioni agevolate per il Sud che, anche con la nuova scadenza, interesserà soltanto quelle che sono state effettuate entro il 30 giugno 2024.  

Decontribuzione al Sud, tutte le novità

Così come in parte già accennato, la proroga della decontribuzione al Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) pari al 30 per cento per ogni contratto stipulato nelle Regioni Mezzogiorno, è stata prorogata fino alla fine del 2024. L’Inps, tuttavia, ha precisato nella circolare del 17 luglio 2024 che l’estensione si applica soltanto ai contratti già in essere al 30 giugno 2024, ivi compresi i loro rinnovi e le trasformazioni previste dopo la data di scadenza. Per i nuovi contratti, invece, si applicano le normali regole nazionali per i neoassunti. I datori di lavoro possono comunque contare su altre misure come il Resto al Sud 2.0, il bonus ZES e quello rivolto alle assunzioni di giovani e donne.

I bonus assunzione per il Sud

Così come previsto dal decreto Coesione, oltre alla decontribuzione per il Sud, le Regioni possono sfruttare altre forme agevolate, ovvero i cosiddetti bonus assunzione. Questi sono rivolti a specifiche categorie di lavoratori come i giovani e le lavoratrici svantaggiate, oltre che a specifiche aree del Paese, come con la misura Resto del Sud 2.0 il bonus ZES.

Entrando più nello specifico:

  • il bonus assunzione giovani interessa gli under 35 che non hanno mai avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Assumendo questi profili nell’arco di tempo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, i datori potranno contare su uno sgravio fiscale di 500 euro per due anni. Lo stesso sale a 650 euro se il datore opera nelle aree già coperte dalla decontribuzione Sud;
  • il bonus per l’assunzione di lavoratrici svantaggiate si rivolge alle donne di qualsiasi età che sono disoccupate da almeno 24 mesi, che scendono a 6 nel caso delle residenti al Sud. Con questa misura, applicabile alle assunzioni effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, i datori godono dell’esonero totale dei contributi da versare – fino a 650 euro mensili – per 24 mesi;
  • il bonus Resto del Sud 2.0, che prevede che gli under 35 che avviano un’attività con sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016 possano beneficiare di un voucher fino a 50mila euro e di contributi a fondo perduto a copertura delle spese;
  • il bonus ZES, che prevede che i datori di lavoro che occupano fino a 10 dipendenti con più di 35 anni e disoccupati da almeno 2 anni nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 possano beneficiare di un esonero contributivo totale. Lo sgravio contributivo totale è di 650 euro mensili per un periodo massimo di 2 anni.

 

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