diAlessio Di Sauro
Sul tavolo cinque bandi che partiranno entro fine ottobre e erogazioni speciali per le aziende più piccole. Guidesi: «Generiamo effetto moltiplicatore, indotto supera di 7 volte gli stanziamenti iniziali»
L’intento è quello di accelerare la transizione ecologica e digitale del tessuto produttivo ed economico del territorio, tanto per i colossi dell’industria quanto per le realtà imprenditoriali più circoscritte. È proprio su tecnologia e consumi il focus del nuovo pacchetto di sussidi per le imprese messo a disposizione dall’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, che finanzierà cinque nuovi bandi in apertura da qui all’inizio dell’autunno con uno stanziamento di 101 milioni di euro. Contributi per lo più a fondo perduto finanziati dal 70% delle risorse del Fondo europeo per lo sviluppo regionale e volti a sostenere la competitività del sistema lombardo anche sui mercati globali.
Il piano prevede una crescita dal basso: è infatti alle micro, piccole e medie imprese che sono destinati gran parte dei contributi. Una tranche di 12 milioni — impegnata in un primo bando in apertura domani — ne prevede l’assestamento sui mercati d’oltreconfine agevolandone la partecipazione alle fiere internazionali, mentre altri due stanziamenti – rispettivamente di 20 e 12 milioni e al varo tra il 3 settembre e fine ottobre – aiuteranno i piccoli produttori ad accelerare i processi di transizione digitale e a investire in modelli di economia circolare, con particolare attenzione allo sviluppo del settore chimico e del riciclo della plastica.
Le micro imprese che intendono investire sulla propria espansione, anche dimensionale, potranno poi avvalersi di un ulteriore incentivo di 25 milioni da destinare a efficientamenti di impianti e attrezzature. Obiettivo, abbattere i consumi e circoscrivere l’impatto ambientale; tetto delle agevolazioni per ogni azienda fissato a 50 mila euro. «D’altronde la consapevolezza tecnologica è aumentata negli ultimi due anni — sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi —. La ritrosia all’innovazione appartiene al passato, al giorno d’oggi sono semmai le infrastrutture digitali che faticano a tenere il passo dei progetti aziendali. Un lavoro più informatizzato non è solo più produttivo, ma anche più sicuro».
Sul tavolo c’è inoltre un bond da 32 milioni, strumento alternativo di accesso al credito per progetti di filiera, a cui nell’ultimo anno e mezzo hanno aderito, tra gli altri, enti di ricerca e università. Risorse che si aggiungono alle allocazioni pregresse: «Abbiamo già erogato 162 milioni e attivato investimenti per altri 762 — sottolinea Guidesi —. I contributi regionali generano un indotto anche 7 volte superiore allo stanziamento iniziale».
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