Settanta milioni per la crescita organica e via m&a, oltre a 25 milioni di euro disponibili per esigenze sul breve periodo. Con questi obiettivi, Garofalo Health Care, quotata su Euronext Star Milan e tra i principali operatori del settore della sanità privata accreditata in Italia, ha sottoscritto un’operazione di finanziamento per un importo complessivo fino a 275 milioni, con il coinvolgimento di primari istituti di credito (UniCredit, Banco Bpm, Bnl Bnp Paribas – anche con ruolo di Banca Agente – Monte dei Paschi di Siena) oltre che di investitori istituzionali tier 1 (Cassa Depositi e Prestiti, F2i, Anima Alternative Sgr, Mediolanum Gestione Fondi, Arca).
Il presidente di Ghc: “Noi attrattivi per banche ed investitori”
“L’operazione testimonia l’attrattività del gruppo Care per banche ed investitori – ha dichiarato in una nota Alessandro Maria Rinaldi, presidente del gruppo – che hanno apprezzato il nostro modello di business unico e le forti prospettive di crescita del nostro settore. In particolare, siamo orgogliosi che la nostra visione strategica abbia trovato il supporto convinto del mondo bancario, rappresentato da Unicredit e Banco Bpm, già presenti nel precedente financing, insieme a Bnl Bnp Paribas e Monte dei Paschi di Siena. Siamo altresì veramente soddisfatti che il private placement di 50 milioni abbia catturato l’interesse di investitori istituzionali del calibro di Cdp, presente anche sulla Linea capex, F2i, con il suo fondo Infrastructure debt, oltre che di Anima, Mediolanum Gestione Fondi e Arca, questi ultimi tre presenti nel nostro capitale sin dall’Ipo”.
“Nuova fase di crescita sia per linee interne che esterne”
L’operazione ci consente di traguardare una nuova fase di crescita sia per linee interne che esterne. Sempre nel rispetto di un utilizzo attento e disciplinato della leva finanziaria. La presenza di investitori istituzionali alternativi al settore bancario dal lato delle fonti di approvvigionamento e la presenza nel capitale di Fondazioni ed enti previdenziali ed assistenziali, in aggiunta ai Fondi comuni e investitori tradizionali, pone Ghc in una situazione di alta responsabilità sociale e di assoluto privilegio sul mercato”.
Garofalo Health Care incassa finanziamenti, i dettagli dell’operazione
L’operazione, sottoscritta fino a 275 milioni, è costituita da: una linea a medio/lungo termine di 180 milioni, finalizzata principalmente al rifinanziamento delle linee bancarie esistenti, di cui 130 milioni di finanziamento bancario (unsecured, tasso variabile, amortizing e durata 6 anni) e 50 milioni di prestito obbligazionario non convertibile collocato privatamente presso primari investitori istituzionali, ovvero tramite il “private placement” (unsecured, tasso fisso, bullet e durata 7 anni); una linea Capex fino a 70 milioni, a disposizione del gruppo per supportare la strategia M&A e realizzare investimenti organici di ampliamento e sviluppo (unsecured, tasso variabile, amortizing e durata 7 anni); una linea bancaria revolving fino a 25 milioni, finalizzata a supportare eventuali necessità di capitale circolante (unsecured, durata 7 anni).
L’operazione è stata strutturata su base interamente unsecured, rimuovendo integralmente le garanzie previste dal precedente finanziamento, consentendo a GHC di estendere la vita media del debito oltre i 5 anni (dagli attuali 2 anni). A conferma della sempre maggiore rilevanza delle tematiche Esg per il gruppo, già dotato di un rating Esg di lungo periodo Investment grade EE+ (“Very Strong”) attribuito da Standard Ethics, si segnala inoltre che il finanziamento bancario prevede l’introduzione di un meccanismo di aggiustamento del margine c.d. “SDG-Linked” che potrà consentire al Gruppo un’ulteriore riduzione del tasso di interesse al raggiungimento di target Esg, questi ultimi da definirsi entro 12 mesi.
In ultimo, l’operazione prevede il rispetto di financial covenants, standard in uso nella prassi di mercato e anche, con riferimento al finanziamento bancario a medio/lungo termine, il ricorso a strumenti di copertura dal rischio di tasso d’interesse.
Gli obiettivi dell’operazione
L’operazione consente al Gruppo Ghc di dotarsi di nuove risorse finanziarie per proseguire in maniera flessibile ed efficiente nella propria strategia di crescita. Questo in virtù di una Linea Capex estremamente versatile utilizzabile sia per finanziare nuove acquisizioni che per supportare investimenti su strutture esistenti. Tra gli obiettivi, anche introdurre significativi elementi di flessibilità operativa strumentali al perseguimento della propria strategia.
A testimonianza della forte credibilità del gruppo anche nei confronti del sistema finanziario. E poi migliorare complessivamente le condizioni generali del debito finanziario esistente. Tra cui figurano l’assenza totale di garanzie, l’allungamento della vita media residua – che consentirà di liberare risorse finanziarie prima destinate al servizio del debito – accompagnati da un pricing del finanziamento bancario a medio/lungo termine migliorativo rispetto al precedente financing.
Ghc verso la richiesta l’ammissione a quotazione su Euronext access Milan
Ghc punta anche a diversificare le proprie fonti di finanziamento, attraverso lo strumento del private placement e ad ampliare la propria base di istituti di credito ed investitori istituzionali di primario standing, nell’ottica di avviare relazioni strategiche di lungo periodo. Il prestito obbligazionario (private placement) sarà privo di rating e ne verrà richiesta l’ammissione a quotazione su Euronext access Milan di Borsa Italiana. Attualmente Ghc è quotata sul segmento Euronext Star. All’apertura dei mercati del 9 luglio 2024. il titolo, dopo l’annuncio dell’operazione, ha registrato un ribasso a 5,1 euro ad azione (-2,3%), dai 5,22 della chiusura della vigilia.
Garofalo Health Care, gli advisor dell’operazione
Mediobanca ha assistito Ghc in qualità di advisor dell’operazione e lead manager del private placement, Pwc ha curato gli aspetti legali. Gli istituti di credito e gli investitori istituzionali sono stati assistiti per gli aspetti legali da Hogan Lovells. Per Mediobanca hanno lavorato Bruno Catozzo, Stefania Vascelli, Francesco Pozzo e Matteo Nobile.
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