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Prosegue la discesa dei tassi di interesse iniziata a fine 2023. A febbraio 2024 i tassi sui mutui si sono attestati a 3,90%, in lieve diminuzione rispetto al 3,98% di gennaio. Lo segnala il Rapporto mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo.

L’Associazione precisa che il valore era pari a 4,42% a dicembre 2023 e a 4,50% a novembre. A febbraio 2023 erano a 3,76%, mentre febbraio 2022 all’1,49%.

Tassi di interesse bancari nel 2024 (medie mensili – valori %)

Mese di riferimento

Tassi sui mutui (nuove operazioni)

Tasso di riferimento Bce

Euribor a 3 mesi (Area euro)

Irs a 10 anni (Area euro)

Gennaio

3,98%

4,50%

3,93%

2,63%

Febbraio

3,90%

4,50%

3,92%

2,73%

Fonte: Monthly outlook Abi.

Su SimplyBiz è disponibile anche l’andamento dei tassi nel 2023.

Euribor stabile, Irs sale a 2,73% a febbraio 2024

Il tasso Euribor a 3 mesi nella media del mese di febbraio 2024 si è attestato a 3,92%, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto al 3,93% di gennaio e al 3,94% di dicembre 2023. Era pari a 2,64% a febbraio 2023 e a -0,53% a febbraio 2022.

Il tasso sui contratti di Interest rate swaps (Irs) a 10 anni a gennaio 2024 è risultato pari a 2,73%, in aumento dello 0,10% rispetto al 2,63% di gennaio. Era pari a 2,58% a dicembre 2023. Si attestava a 2,97% a febbraio 2023 e a 0,76% a febbraio 2022.

I tassi degli altri prestiti 

Secondo la sintesi del bollettino mensile dell’Abi, a gennaio 2024:

  • Il tasso medio sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie, quindi sottoscritti negli anni, è risultato pari a 4,78%, come a gennaio (4,76% a novembre e dicembre 2023);
  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese a febbraio 2024 è sceso al 5,37% dal 5,48% di gennaio (5,45% a dicembre 2023).

Prestiti a famiglie e imprese diminuiti del 2,7%

Il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti”, scrive l’Abi. A febbraio 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,7% rispetto a un anno prima, mentre a gennaio 2024 avevano registrato un calo del 2,6%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 4% e quelli alle famiglie dell’1,3%.

Pari a 17,5 miliardi le sofferenze nette a gennaio 2024

Le sofferenze al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, a gennaio 2024 si sono attestate a 17,5 miliardi di euro (16,7 miliardi a dicembre 2023, 17,7 miliardi a novembre e 17,5 miliardi a ottobre). “Se confrontato con il livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto nel novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di 71,3 miliardi. 17.Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è all’1,04% a gennaio 2024 (0,98% a dicembre 2023; 4,89% a novembre 2015)”, conclude l’Abi.

 

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