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  • Resto al Sud è un’agevolazione statale a fondo perduto finalizzata a promuovere lo sviluppo dell’impresa nel Centro e Sud Italia.
  • Per partecipare all’iniziativa è necessario disporre di alcuni requisiti personali, imprenditoriali e territoriali.
  • La presentazione della domanda deve essere fatta in via telematica sul sito di Invitalia allegando una serie di documenti tra i quali il business plan.

Cos’è Resto al Sud? Quali sono le attività finanziabili? Sono quesiti che ti sarai posto se hai una partita IVA da professionista, disponi un’impresa o stai pensando di costituirne una. Infatti, Resto al Sud è un’agevolazione statale a fondo perduto, attraverso cui otterrai un sostegno per creare e sviluppare la tua idea di business o la tua attività professionale.

Nel 2021 sono state più di 11 mila le richieste con un investimento di oltre 400 milioni di euro e la creazione di più di 42.000 posti di lavoro. Dati positivi sono stati riscontrati anche per il 2022, e la misura è accessibile anche per l’anno in corso. I dati dimostrano come questa iniziativa abbia ottenuto un ampio riscontro tra gli imprenditori.

Devi però considerare che si rivolge ad alcune categorie di attività d’impresa, oltre ad avere una limitazione geografica. Infine, dovrai effettuare la domanda allegando una serie di documenti e il business plan. Se vuoi approfondire come funziona Resto al Sud, troverai tutte le informazioni nel nostro articolo.

Come funziona Resto al Sud

I finanziamenti a fondo perduto sono misure valide per offrire un supporto alle attività di business. Oggi sono disponibili per diverse categorie di impresa:

  • start-up innovative;
  • imprenditoria femminile;
  • settore agricolo;
  • nuove attività d’impresa.

A queste si deve aggiungere anche Resto al Sud. La normativa di riferimento è il Decreto-legge 91 del 20/06/2017 concernente le Disposizioni Urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno e sue successive modificazioni.

L’iniziativa è stata riproposta dal Governo anche quest’anno con uno stanziamento di fondi specifico. Il fine è quello di dare impulso alle attività imprenditoriali nel Centro e Sud Italia.

Come funziona esattamente? Se disponi di un età tra i 18 e i 55 anni e hai un’attività d’impresa, hai una Partita IVA come lavoratore autonomo oppure hai intenzione di aprirne una, potrai effettuare la domanda Resta al Sud. Otterrai un finanziamento del 100% delle spese necessarie per la tua iniziativa imprenditoriale, che saranno suddivise:

  • 50% con prestito bancario da restituire senza interessi;
  • 50% a fondo perduto.

Ciò significa che dovrai restituire solo una quota dei soldi che avrai ottenuto da questa iniziativa. Recentemente Bernardo Mattarella, Ad di Invitalia, ha dichiarato che la misura ha contribuito a dare vita ad oltre 14.000 imprese, creando 52.000 posti di lavoro. Almeno metà dei beneficiari inoltre, sono giovani under 35.

Contributo a fondo perduto Resto al Sud

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Resto al sud: a chi è rivolto

Potrai richiedere l’agevolazione Resto al Sud se sei un cittadino italiano, con un’età compresa tra i 18 e i 56 anni. Inoltre, la tua attività dovrà essere svolta necessariamente in una delle seguenti regioni:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

Vengono anche incluse le isole minori, quelle lacunari e lacustre del Centro-Nord, oltre alle regioni Lazio, Umbria e Marche del centro Italia.

Requisiti per accedere ai contributi Resto al Sud

Per ottenere il finanziamento agevolato, dovrai porre attenzione ai requisiti personali, professionali e imprenditoriali. Infatti, se ti sei trasferito in una delle regioni in cui è possibile fare la richiesta di Resto al Sud, l’operazione dovrà essere avvenuta almeno 60 giorni prima la domanda, un tempistica che sale a 120 giorni se provieni da uno Stato della Comunità Europea.

Inoltre, nell’ultimo triennio non devi aver richiesto e ottenuto una forma di agevolazione da parte di altri enti statali. Dal punto di vista professionale, non è richiesta una laurea o una particolare qualifica, ma solo quelle previste per l’attività che andrai a porre in essere.

Inoltre, per quanto riguarda la tipologia di società da aprire, potrai richiedere l’agevolazione se hai una Partita IVA come libero professionista o come ditta individuale o di una società già costituita. Avrai anche l’opportunità di effettuare la domanda per imprese ancora da costituire.

In questo caso entro 60 giorni dall’istruttoria della richiesta, sarai obbligato ad aprire la Partita IVA. Inoltre, devi considerare che sono causa di esclusione dell’agevolazione le seguenti condizioni:

  • essere un dipendente con contratto a termine indeterminato o avere un’occupazione fissa nel periodo del finanziamento;
  • disporre di un Partita IVA come autonomo da meno di 12 mesi.

Vediamo nella tabella seguente una panoramica generale dei requisiti e delle specifiche da rispettare per poter accedere ai contributi.

Requisiti Specifiche
Personali Età dai 18 ai 56 anni e cittadinanza italiana
Residenza L’attività dovrà avere sede in: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche, Umbria, isole minori
Tipologie di società Partite IVA individuali, imprese già costituite, nuove società.

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Resto al Sud: attività finanziabili

Potrai richiedere il finanziamento accedendo tramite Invitalia all’iniziativ Resto al Sud solo se la tua impresa rientra tra le seguenti attività:

  • fornitura di servizi alle imprese;
  • servizi alle persone;
  • turismo;
  • attività commerciale;
  • attività professionale;
  • settore industriale;
  • artigianato;
  • trasformazione dei prodotti agricoli;
  • pesca e acquacoltura.

Vengono escluse le Partite IVA agricole, le quali dispongono già di forme di agevolazioni statali specifiche. (Leggi anche quali sono i contributi per l’agricoltura). L’importo del finanziamento prevede un tetto massimo di 50.000€ per ogni richiedente. Nell’eventualità in cui la domanda venga effettuata da un’azienda con quattro soci, il limite di finanziamento sarà di 200.000€.

Invece, se effettui la richiesta come Partita IVA individuale, potrai ottenere una somma fino a 60.000€ a cui si aggiunge un eventuale contributo di 15.000€. I fondi saranno stanziati solo dopo aver completato i relativi investimenti.

Spese ammissibili Resto al SudSpese ammissibili Resto al Sud

Le spese ammissibili

Nella tabella seguente abbiamo riportato quali sono le spese ammissibili, ovvero quelle che sono coperte dal finanziamento e quelle che vengono escluse dall’agevolazione Resto al Sud.

Spese ammissibili Spese non previste
Ristrutturazione dell’immobile Progettazione
Manutenzione straordinaria dell’immobile La consulenza di un professionista o di tecnici
Acquisto macchinari, impianti e attrezzature nuove Spese per i dipendenti
Programmi per la gestione La pubblicità e il marketing
Software per le telecomunicazione e l’informazione Beni acquisiti in leasing
Programmi di vario genere per i servizi tecnologici Franchising
Spese di gestione Macchinari e attrezzature usate

Sono previsti anche dei limiti per le spese di ristrutturazione, dato che otterrai il finanziamento solo per un importo massimo del 30% dell’investimento totale. Infine, anche quelle di gestione prevedono un tetto massimo del 20% sul programma di spesa totale.

Resto al sud: come presentare la domanda

Rispetto ad altre forme di agevolazione in cui dovrai attendere l’emissione del bando nazionale o regionale, potrai presentare la domanda Resto al Sud in ogni momento. Non sono previste scadenze a questa misura. La domanda presentata verrà inserita in una graduatoria in base all’ordine cronologico di registrazione e in quanto tale verrà esaminata.

La modalità di presentazione è solo telematica, utilizzando il sito di Invitalia. Per iniziare la procedura dovrai disporre di un’identità digitale SPID o in alternativa di una tessera sanitaria o CIE (Carta d’identità elettronica).

Inoltre, ti verrà richiesto di allegare il business plan. Questo documento è fondamentale per dare una visone completa del progetto ed è l’elemento principale che verrà esaminato dalla commissione di valutazione. Infatti, al suo interno dovrai inserire la descrizione del progetto, gli obiettivi da raggiungere, l’insieme delle spese di investimento necessarie e i possibili guadagni.

In questa prospettiva, può essere utile farsi aiutare da degli specialisti del settore come un consulente o uno studio di commercialisti al fine i redigere questo documento nel modo più corretto. Infine, sarà necessario disporre di un indirizzo PEC. Ecco tutti i passaggi per richiedere l’agevolazione Resto al Sud:

  • accedi al sito Invitalia e clicca su Area Riservata;
  • seleziona la voce Resto Al Sud;
  • compila la domanda online, inserendo i dati personali e quelli della Partita IVA;
  • allega i documenti societari e il business plan;
  • inserisci gli allegati richiesti in base alla tipologia di progetto;
  • controlla le informazioni inserite;
  • conferma l’invio dei documenti;
  • sottoscrivi la richiesta con la firma digitale.

Riceverai una PEC sull’indirizzo inserito con il numero di protocollo elettronico di riferimento. Dal momento in cui invii la domanda, la commissione effettuerà la valutazione entro 60 giorni. Sarà considerato prima di tutto il rispetto dei requisiti. Se hai tutte le condizioni per accedere all’agevolazione, il passo successivo sarà quello di esaminare la fattibilità del tuo progetto in base al business plan.

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Cosa succede se l’attività fallisce? 

La restituzione del 50% della somma ottenuta con un prestito agevolato sarà suddivisa in base a un piano di ammortamento di massimo 8 anni. In caso in cui la tua attività incontra delle difficoltà economiche e non riesci a pagare 2 rate consecutive, sarà possibile richiedere:

  • rinegoziazione del finanziamento agevolato: verrà modificato il contratto di finanziamento originario, andando a realizzare un nuovo piano di ammortamento sulla somma restante;
  • transazione: verrà effettuato un accordo economico tra la tua impresa e Invitalia al fine di restituire il denaro.

Nel caso estremo in cui la tua impresa viene sottoposta a fallimento, Invitalia rientrerà nello stato passivo, per la somma equivalente al prestito, mentre non è considerata la parte a fondo perduto. In questo caso, sarà il curatore a cui è stata affidata la tua attività a concordare un eventuale piano di rientro o una transazione al fine di chiudere il debito.

Resto al Sud: pro e contro

L’agevolazione Resto al Sud negli scorsi anni ha ottenuto un certo successo. Ciò è stato possibile per i diversi vantaggi che prevede. In primo luogo, devi considerare che il 50% del denaro è a fondo perduto e quindi non dovrai restituirlo.

Si tratta di un sistema utile se stai avviando una nuova attività, oppure hai deciso di dare un nuovo input a una già esistente. Inoltre, le tempistiche della domanda sono ridotte, rispetto ad altre tipologie di iniziative, dato che non dovrai attendere la pubblicazione dei bandi, ma potrai procedere con la richiesta online in ogni momento.

Altro punto di forza sono le attività finanziate, in cui rientrano anche le Partite IVA professionali, le imprese già costituite e quella di nuova formazione. Devi però considerare che in quanto finanziamento agevolato, dovrai comunque restituire una parte del denaro ricevuto.

A questo devi aggiungere l’obbligo di svolgere l’attività d’impresa per un minimo di 3 anni. Infine, non sono ammissibili tutte le spese, e per compilare la domanda è fondamentale redigere un business plan  completo. In questa prospettiva, diventa indispensabile avere il supporto di un consulente specializzato.

Resto al Sud – Domande frequenti

Quale attività si possono aprire con Resto al Sud?

Con Resto al Sud vengono finanziate diverse tipologie di attività, dal commercio a quelle professionali, a quelle del turismo. Scopri qui se la tua attività rientra tra quelle per cui è previsto il sostegno.

Quando arrivano i soldi di Resto al Sud?

I soldi dell’agevolazione Resto al Sud sono rilasciati solo dopo l’approvazione della domanda e al completamento del programma di spesa.

Come si restituisce il finanziamento?

Il prestito Resto al Sud 2022 prevede il 50% della somma a fondo perduto, mentre il restante 50% dovrà essere restituito con un finanziamento a tasso agevolato con un piano di ammortamento di massimo 8 anni.

 

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