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Il 17 giugno è in programma una delle scadenze più importanti dell’anno fiscale. Si tratta del termine per il versamento della prima rata Imu 2024. A tal proposito, spesso si sente parlare (anche impropriamente) di bonus Imu 2024. Ma, di preciso, cosa si intende? Scopriamo insieme quali sono le riduzioni, le esenzioni e gli “sconti” di cui possono beneficiare i proprietari di una seconda casa per il pagamento dell’Imposta Municipale Propria.

Quando si paga l’Imu al 50%?

L’articolo 1, comma 747 della legge 160/2019 prevede che la base imponibile dell’Imu sia ridotta del 50% per le abitazioni concesse in comodato d’uso ai parenti in linea retta. Si tratta di una norma introdotta dalla legge di Bilancio 2020 che stabilisce la riduzione dell’Imu al 50% in presenza di un contratto di comodato d’uso regolarmente registrato a genitori o figli (parenti entro il 1° grado). Tuttavia, per poterne beneficiare altri requisiti:

  • l’immobile non deve essere di lusso;
  • l’immobile deve essere l’abitazione principale di chi la riceve in comodato;
  • chi cede l’immobile in comodato non deve possedere in Italia più di un immobile oltre quello concesso in comodato;
  • chi cede l’immobile in comodato d’uso deve avere la residenza e la dimora abituale nello stesso Comune dell’immobile concesso in uso al parente in linea diretta.

Ma la riduzione Imu del 50% scatta anche per un’altra tipologia di immobili, ovvero per i fabbricati di interesse storico o artistico e per i fabbricati dichiarati inabitabili o inagibili (e, quindi, non utilizzabili).

Chi ha diritto alla riduzione dell’Imu?

È prevista una riduzione dell’Imu anche per i proprietari di immobili affittati. Nel dettaglio, i contribuenti che affittano un’immobile con la formula del canone concordato hanno diritto a uno sconto del 25% sull’Imu dovuta. Ne consegue che dovranno versare solo il 75% dell’Imu, a prescindere dell’aliquota decisa dal Comune.

Per poter usufruire delle agevolazioni è necessario che il contratto sia registrato e inviato al Comune per non correre il rischio di dover restituire lo sconto ottenuto. Questa soluzione contrattuale può essere utilizzata per:

  • contratti a uso abitativo;
  • contratti a uso transitorio;
  • contratti per studenti universitari.

Esenzione Imu per le case occupate

È prevista, dal 1° gennaio 2023, anche l’esenzione Imu per i proprietari di immobili occupati da terzi. Nel dettaglio, la legge di Bilancio 2023 ha sancito che l’Imu “non va versata per gli immobili abusivamente occupati, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per i reati previsti dagli artt. 614, secondo comma, e 633 c.p., o per i quali sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale”.

L’esenzione Imu, quindi, può essere richiesta per gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale.

Imu sulla casa ex coniugale

Altro caso particolare è quello che riguarda il versamento dell’Imu per coniugi separati o divorziati, situazione per la quale uno dei due coniugi deve abbandonare dalla casa coniugale. Quest’ultimo, costretto a cambiare residenza, sarà totalmente esentato dal pagamento dell’Imu.

 

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