Nell’attuale panorama scientifico è fondamentale far emergere iniziative mirate ed efficaci come il bando «From Bed to Bench: the way to Innovation», nato con l’obiettivo primario di finanziare progetti, con ricadute sulla realtà e sui professionisti del territorio lombardo, per migliorare il settore sanitario che, in vista del futuro, avrà nella figura del paziente il suo vero cuore pulsante, in quanto se da un lato è e rimane il soggetto da curare, allo stesso tempo, può fornire importanti dati per arrivare alla vera medicina personalizzata.
Le aree tematiche coperte dal bando
Dietro al lancio di questo bando da 24 milioni di euro c’è la Fondazione regionale per la ricerca biomedica che si pone come obiettivo statutario quello di promuovere e valorizzare sul tutto il territorio lombardo la ricerca scientifica nel settore delle Scienze della Vita, in particolar modo, in ambito biomedico. Le aree tematiche coperte dal bando riflettono le sfide più urgenti e le opportunità proprio nel campo della ricerca biomedica: dall’applicazione dell’intelligenza artificiale alle tecnologie innovative in diagnostica e terapia, dalla medicina di precisione all’innovazione tecnologica in campo farmacologico fino allo studio delle patologie cardiopolmonari legate al Covid-19 e alla fisiopatologia endocrino-metabolica.
L’obiettivo della Fondazione regionale per la ricerca biomedica
Il bando ripropone quanto descritto nel Programma Nazionale della Ricerca Sanitaria 2024-2026 e proposto da Regione Lombardia, «attribuendo alla ricerca, all’innovazione e al trasferimento tecnologico un ruolo strategico per lo sviluppo prospero e sostenibile del territorio, per l’accrescimento della competitività del sistema scientifico, economico e produttivo, per la coesione e la qualità dei rapporti sociali, nonché per il rafforzamento e la valorizzazione del capitale umano e sociale, per arrivare alla reale promozione del benessere dei cittadini», spiega il presidente della Fondazione, Andrea Donnini, aggiungendo: «ci poniamo come obiettivo quello di fornire una risposta a necessità mediche del territorio cercando contestualmente di stimolare la costituzione di collaborazioni tra gli enti del Sistema Sanitario Regionale, le università e gli enti di ricerca lombardi».
Verso la formazione di partenariati
Ma chi può partecipare a quest’iniziativa? Sono invitati a farlo i partenariati composti da: aziende socio-sanitarie territoriali, agenzie di tutela della salute, Università (pubbliche e private), istituti di ricerca e cura a carattere scientifico (pubblici e privati) e organismi di ricerca, tutti con sede operativa in Lombardia. Il bando incoraggia la formazione di partenariati composti da un minimo di due fino a un massimo di quattro soggetti. La Fondazione regionale per la ricerca biomedica, attraverso questo bando, si impegna anche a promuovere la diversità di genere all’interno dei team di ricerca, riservando almeno il 30% delle posizioni chiave a figure che rientrino nella specifica.
La valutazione dei progetti
«La durata dei progetti sarà di 36 mesi, con la possibilità di richiedere una proroga di 12 mesi, in determinate circostanze», ha spiegato la direttrice generale dell’ente, Veronica Comi, sottolineando che, nel caso in cui i singoli progetti prevedessero sperimentazioni cliniche o l’uso di animali a fini scientifici, gli stessi dovranno ottenere le necessarie approvazioni regolatorie prima di ricevere il finanziamento. L’agevolazione offerta coprirà il 100% delle spese del progetto e, in caso di risultati suscettibili di una qualche forma di protezione, saranno applicati vincoli specifici per garantire la divulgazione e l’accesso equo ai risultati della ricerca. Quanto alla procedura di valutazione, sarà basata su criteri rigorosi, con una fase di valutazione scientifica sia delle proposte preliminari sia dei progetti completi, da parte di esperti nazionali e internazionali. (riproduzione riservata)
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