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Nel primo quadrimestre 2024 il credito al consumo, che già aveva retto bene nel 2023, accelera (+10,1%) trainato da finanziamenti per l’acquisto di auto/moto (+14,3%) e recupero dei prestiti personali (+11,3% da -1,6% di dicembre); mentre frena la flessione dei mutui immobiliari (-7,2% da -34,2%) – rimarcando la preferenza per tasso fisso (l’86% dei contratti dal 74%) e surroghe (+61,3%) – e della cessione del quinto (-1,2% da -5,2%), grazie all’evoluzione positiva delle erogazioni ai pensionati

Lo riporta il 56° Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia sul credito al dettaglio. Nei primi 4 mesi dell’anno sono aumentati anche gli altri finanziamenti finalizzati (+1,7%) e le rateizzazioni via carta di credito (+4,1% da -3,7%), spinte dalle operazioni di instalment che permettono di finanziare una o più spese attraverso un importo e un piano di rimborso predefiniti.
A conferma della cautela in atto lato offerta e domanda, e nell’ottica di definire piani di rimborso sostenibili, il report rileva un trend verso finanziamenti di importo medio più contenuto, specie per quelli a maggior valore tra cui prestiti personali (12.800 euro) e CQ (17.800). Cala l’importo medio erogato dei mutui (125.000), e l’andamento del prodotto continua ovviamente a riflersi sulle transazioni residenziali (-7,2% da -9,6%); per le surroghe il valore sale a 143.000 euro, a indicare che vengono traslati su altri operatori contratti a tassi variabili di recente stipula.

Per ogni tipologia di prestito continuano a crescere il contributo strategico delle formule “green”, a sostegno dei sempre più ineludibili criteri Esg, e l’importanza degli intermediari creditizi (agenti e mediatori) e dei canali online diretti, a scapito dello sportello bancario.
Nonostante il sempre minor potere d’acquisto degli italiani, la loro rischiosità è solo in lieve aumento (1,4% a marzo) e sotto la media Ue: la qualità degli attivi resta comunque alta anche nei mutui ipotecari, grazie proprio a surroghe e rinegoziazioni. Rallentamento del ciclo economico, politica fiscale più restrittiva e maggior incidenza di oneri potranno forse incrementare leggermente le sofferenze, ma queste ma non torneranno ai livelli elevati del passato e rimarranno sotto controllo: tra l’altro i tassi variabili risultano più diffusi tra percettori di redditi elevati, segno che banche e consulenti hanno saputo indirizzare i clienti meno abbienti verso scelte sicure alla data di contrattazione.

In prospettiva, il credito complessivo alle famiglie crescerà nei prossimi anni, anche se a ritmi moderati, beneficiando soprattutto dell’attesa progressiva riduzione dei tassi d’interesse.
E’ un mercato in rapida evoluzione – come ha spiegato qualche giorno fa a PLTV anche Stefano Cosma, presidente di Sella Personal Credit -, caratterizzato dall’irruzione di operatori innovativi e competitor non tradizionali, e alle prese con quello che sarà il contributo della revisione della direttiva sul credito al consumo e le sfide che pone l’applicazione degli step imposti dalla direttiva europea “case green” sull’efficientamento energetico del parco immobiliare nazionale, metà del quale è stato costruito oltre 50 anni fa.

Mutui e Prestiti Personali riprendono Quota, più Impieghi stesso Margine per le Banche

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