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NAPOLI. «Il mio obiettivo è difendere la città». Gaetano Manfredi (nella foto) è lapidario. Il sindaco di Napoli non vorrebbe polemizzare con Vincenzo De Luca, in fondo era sato proprio lui a chiedere dialogo e moderazione rispetto ai toni barricaderi utilizzati in questi mesi dal governatore contro il Governo e la premier, Giorgia Meloni. Tuttavia, di fronte alle ultime dichiarazioni del presidente della Regione sui fondi assegnati dall’Esecutivo a Bagnoli e, a parere del governatore, distratti dai fondi regionali, Manfredi non può esimersi dal replicare.

L’ACCUSA DI DE LUCA. De Luca aveva detto che il finanziamento per il completamento delle operazioni di recupero e bonifica di Bagnoli sarebbe «una truffa mediatica e politica messa in piedi dal Governo nazionale con la copertura anche del commissario a Bagnoli, di nomina nazionale». Il suo era stato un attacco frontale a Manfredi, che è il commissario straordinario di governo per la riqualificazione di Bagnoli.

LA REPLICA DI MANFREDI: MA NAPOLI È IN CAMPANIA… Per questo ieri, arrivando al Teatro Mercadante, a chi gli chiedeva un commento sulle ultime dichiarazioni del presidente della Regione, il sindaco di Napoli ha risposto lapidario: «Bagnoli serve a Napoli e Napoli è in Campania. Il mio obiettivo è difendere la città». Come dire: se quei fondi sono stati sottratti da quelli destinati alla Campania, Napoli non fa certo parte di un’altra regione. Che si tratti di una polemica destinata a vivere nuove puntate lo conferma l’atteggiamento della stesso De Luca, che ieri da Salerno è tornato nuovamente a ribadire le sue accuse.

«I SOLDI SONO STATI SOTTRATTI ALLA REGIONE». Il governatore ha ribadito che «quella di Bagnoli è stata un’altra truffa mediatica. È stato un atto di scorrettezza istituzionale perché hanno caricato un miliardo e duecento milioni per Bagnoli sui fondi della Regione. Perché non hanno utilizzato i fondi di coesione di proprietà del Governo nazionale? Si tratta di una cosa vergognosa. Ovviamente questo riduce le risorse destinate al Sud», tuona il presidente della Regione a margine dell’inaugurazione della 12esima edizione di “Salerno Letteratura”.

«UN’ALTRA COSA PER CREARE RIARDI». De Luca spiega che «noi abbiamo dovuto rimodulare il piano che abbiamo mandato l’11 ottobre senza che nessuno avesse mai parlato di Bagnoli, né di altro. Si sono inventati un’altra cosa per creare ostacoli, ulteriori ricatti che si riversano sui comuni di tutto il territorio regionale. La cosa più vergognosa è che quel miliardo e due sposta al 2028/29 quasi 1 miliardo di euro, cioè la disponibilità concreta che ci sarà tra cinque anni». De Luca rilancia anche la battaglia sui fondi europei di coesione, ripetendo che «la Campania non è in vendita. La dignità della Campania non è in vendita e non è disponibile a subire nessun ricatto».

«FIRMARE L’ACCORDO ENTRO QUESTO MESE». Il riferimento di De Luca è all’accordo di coesione ancora sottoscritto tra il Governo e la Regione: «Attendiamo – ha aggiunto il governatore – il mese di giugno. Abbiamo rimandato una proposta come Regione Campania. Il Consiglio di Stato ha dato tempo fino al 28 giugno per chiudere questo accordo di coesione. Nessuno, né il presidente del Consiglio, né il ministro Fitto, hanno motivato nel merito le ragioni di quest’anno perduto, nessuno. Li ho sfidati parecchie volte ad un dibattito pubblico per fargli dire ai cittadini italiani e campani quali sono i motivi per i quali tengono bloccate queste risorse».

 

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