Le «opere già avviate» non sono più in discussione. La Cabina di regia unica per le Zone Zes ha confermato il finanziamento dei «progetti che risultano rapidamente cantierabili e di natura strategica». In concreto, saranno completati: il «raccordo anulare stradale indispensabile per l’accesso alla piattaforma logistica casertana», il sistema di viabilità veloce nell’area del retrocasello di Caserta Sud e l’accesso diretto all’Interporto Sud Europa nonché allo scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise. L’organo centrale, per il coordinamento e l’attuazione degli interventi del Pnrr, ha confermato il finanziamento da 20 milioni di euro che rivoluziona la mobilità ordinaria, oggi in grave difficoltà, tra la province di Caserta, Benevento e l’area metropolitana di Napoli. «Ha funzionato – spiega Nicola Corbo, vicesindaco di Maddaloni e assessore ai Lavori pubblici – soprattutto l’accordo lampo sottoscritto (prima del 31 dicembre 2023) tra il commissario regionale alle Zes, Interporto Sud Europa (Ise), Autostrade per l’Italia e Rfi. Scongiurati sia la rimodulazione dei progetti che la riduzione degli investimenti».
Intanto, già sta cambiando la viabilità di accesso all’Interporto Sud Europa: è in fase avanzata la costruzione del nuovo «Gate interportuale», ossia l’ingresso unico che sostituirà l’attuale «Varco Ficucella». Avrà un accesso diretto al nascente casello autostradale sull’A30 e un massiccio impiego di tecnologie: con la digitalizzazione scompaiono i tir in coda mediante il riconoscimento da remoto e alla identificazione telematica dei veicoli.
Soprattutto, si completa, tra Maddaloni e Marcianise, l’opera più attesa: il collegamento diretto (senza immissioni laterali) tra la piattaforma intermodale e l’area commerciale. «Cambierà la vita agli automobilisti casertani – conclude Corbo – perché ci sarà il raddoppio della inadeguata e intasata provinciale 335». Previste pure la viabilità speciale per lo scalo merci ferroviario Maddaloni–Marcianise (il più grande del Mezzogiorno) e l’ampliamento di via Carrarone II, tratto che, attraversando l’A30 Caserta-Salerno, aprirà un collegamento tra l’area Interporto e la congestionata viabilità ordinaria.
L’Interporto, che ha appena ottenuto l’omologa al concordato, sta cambiando anche il futuro contabile di Maddaloni. Incassato il via libera della Corte dei Conti, l’ente locale si trova alla vigilia dell’approvazione (finalmente possibile) del bilancio consuntivo con due tesoretti: l’avanzo di bilancio, già disponibile, di 4,2 milioni di euro e uno, collegato alla procedure concordatarie, di circa 16 milioni di euro. Buone notizie per i conti pubblici, accompagnate da due ammonimenti. Il Comune non ha capacità di spesa: rispetto al 2023 non è riuscito a investire parte delle risorse disponibili per oltre quattro milioni di euro. Soldi che si aggiungono ai fondi, con il «riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi», ordinato dai magistrati contabili, accantonati e mai spesi negli anni che sfiorano i 15 milioni di euro.
«Tutto vero – ammette Francesco Capuozzo, assessore alle Finanze – ma nulla è perduto. Queste risorse aggiuntive non utilizzate, sommate alla riscossione certa dell’Imu non versata all’Interporto, potranno essere impiegate per interventi di manutenzione e servizi al territorio ricorrendo allo strumento della variazione di bilancio ogni volta che la liquidità aggiuntiva sarà disponibile».
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